Arezzo
Jawad, l'omicida, Sara e Brunetta
Ad Arezzo un parco intitolato alle vittime del femminicidio e alla memoria di Sara Ruschi e Brunetta Ridolfi, uccise a coltellate in via Benvenuti. L’iniziativa nasce da un atto di indirizzo presentato dai consiglieri comunali di Forza Italia Meri Stella Cornacchini e Jacopo Apa che hanno portato avanti le istanze dei cittadini oltre anche all’appello del Movimento Azzurro Donna.
"L’atto è stato votato ed approvato all’unanimità e l'iter – spiega Cornacchini - è poi proseguito con l’esame della commissione toponomastica che ha espresso parere favorevole, anch’essa in voto unanime, per questa intitolazione certamente importante e che assume, come modificato, altresì un valore fortemente simbolico e civile."
"Il documento ha ricevuto la valutazione della giunta comunale il 18 novembre 2025 – dice il capogruppo Apa - con delibera che ha concluso il percorso consegnando la denominazione di “Parco alle Vittime di Femminicidio – A ricordo di Sara Ruschi e Brunetta Ridolfi” al parco pubblico situato in località Ceciliano n.53, accanto alla scuola elementare Pietro Debolini. Il parco sarà dedicato oltre che a tutte le vittime di femminicidio, anche alla memoria di Sara Ruschi, 35 anni e di sua madre Brunetta Ridolfi, 76 anni, brutalmente uccise il 13 aprile 2023 ad Arezzo per mano del compagno di Sara. Entrambe originarie di Ceciliano che oggi riposano nel cimitero locale."
"Con questo atto – dichiarano Cornacchini e Apa – Arezzo lascia un segno e un messaggio concreto oltre al ricordo e memoria di due vittime innocenti, insieme all’impegno costante contro la violenza sulle donne. Sarà un luogo di gioco e di vita ma che diventa anche luogo di riflessione e consapevolezza."
La pratica, spiegano i due consiglieri, è già stata inviata alla Prefettura e aspettiamo la comunicazione finale per la cerimonia ufficiale di intitolazione che sarà trasmessa prossimamente.
L'autore del duplice omicidio, il magrebino Jawad Hicham, è stato condannato all'ergastolo.
Il figlio maggiorenne ha cambiato cognome ed ha preso quello della mamma.
La sorellina è stata affidata ad una nuova famiglia. L'atroce fatto di sangue si consumò davanti agli occhi dei figli della coppia. Anis tentò di soccorrere la nonna e la mamma e chiese aiuto.
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