Arte e disperazione. Capolavori e un omicidio. Poi la morte in una delle zone più belle e suggestive del nostro Paese, le spiagge della Feniglia, in Maremma. E' in due righe il riassunto della vita di un grande artista Michelangelo Merisi, più noto come Caravaggio. Stasera, mercoledì 13 novembre, il giornalista Aldo Cazzullo lo racconterà nel corso di Una giornata particolare, il programma di La7 (inizio 21.15), intitolato per l'occasione Caravaggio, il delitto e il castigo.

Michelangelo Merisi detto Caravaggio
Ma chi era Caravaggio? Michelangelo Merisi nacque il 29 settembre 1571 a Milano. È considerato uno dei più influenti pittori della storia dell'arte, noto per il suo stile innovativo che ha rivoluzionato la pittura del Seicento. La sua carriera artistica iniziò a Roma, dove si trasferì giovanissimo, intorno al 1592, lavorando sotto la protezione di importanti committenti come il cardinale Francesco Maria del Monte. Caravaggio è celebre per le sue opere caratterizzate da un forte contrasto di luce e ombra, una tecnica nota come chiaroscuro, che conferisce ai suoi dipinti una drammaticità unica.
Nel corso della sua carriera ha realizzato numerosi capolavori che spaziano da soggetti religiosi a scene di vita quotidiana. Tra le sue opere più celebri Vocazione di San Matteo (1599-1600), Crocifissione di San Pietro (1601-1606), Madonna dei Pellegrini (1604-1606), Morte della Vergine (1606) e tante altre. La sua arte è caratterizzata da una rappresentazione realistica e cruda della vita, spesso con soggetti umili e marginalizzati, sfidando le convenzioni artistiche dell'epoca.

Una mostra dedicata alle opere di Caravaggio
La vita di Caravaggio fu segnata da episodi di violenza e conflitti. Nel 1606, dopo una rissa durante una partita di pallacorda, uccise Ranuccio Tomassoni. Questo omicidio lo costrinse a fuggire da Roma per evitare la condanna a morte per decapitazione. La sua fuga lo portò prima a Napoli, poi a Malta e infine in Sicilia, dove continuò a lavorare e a produrre opere significative. Durante il suo esilio, Caravaggio fu aiutato da amici e protettori. A Malta, ottenne il titolo di Cavaliere di Grazia ma fu nuovamente imprigionato a causa di un alterco. Riuscì a fuggire e tornò in Sicilia prima di tentare un rientro a Roma nel 1610.
L'artista morì il 18 luglio 1610, non aveva ancora compiuto 39 anni. Voleva tornare a Roma dopo aver ricevuto il perdono papale. Ancora oggi le circostanze della sua morte sono avvolte nel mistero. Le cause esatte del decesso non sono mai state chiarite. Alcuni storici suggeriscono che Caravaggio fosse affetto da una febbre maligna, probabilmente causata da una ferita infetta. Altri ipotizzano che sia stato assassinato da emissari dei Cavalieri di Malta, in un contesto di vendetta per il suo passato violento. Un'altra teoria ancora suggerisce che la sua morte fu il risultato di una malattia contratta durante le sue peregrinazioni, aggravata dalle difficili condizioni in cui si trovava. La verità non la conosceremo mai. Caravaggio giunse a Porto Ercole stremato e senza riuscire a ritrovare la feluca con i suoi dipinti. I documenti storici indicano che morì in un ospedale locale, ma le discrepanze nei registri rendono difficile stabilire con certezza gli eventi finali della sua vita.
Nonostante la sua vita breve e turbolenta, Caravaggio ha lasciato un'impronta indelebile nella storia dell'arte. La sua innovazione stilistica ha influenzato generazioni di artisti e ha contribuito alla nascita del caravaggismo, un movimento che ha avuto un impatto duraturo sulla pittura barocca. Oggi è celebrato non solo per la sua arte ma anche per la complessità della sua vita personale, che continua ad affascinare studiosi e appassionati in tutto il mondo. A lui sono intitolati, tra le altre cose, un cratere su Mercurio e l'aeroporto di Orio al Serio. Nel 1983 il suo volto è stato raffigurato sulle banconote da 100 mila lire, circolate fino all'avvento dell'euro.