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Alimentazione

Dieta chetogenica, che cos'è e come si fa. Cosa mangiare e cosa no. I rischi e i benefici. I possibili effetti collaterali. Il giudizio della Fondazione Veronesi

Aiuta a perdere peso velocemente, ma occorre fare molta attenzione ed essere sempre seguiti da nutrizionisti esperti e molto capaci. La chetosi e l'influenza cheto

Giuseppe Silvestri

22 Novembre 2024, 17:57

cibo mangiare

La dieta chetogenica? Fare massima attenzione

Cos'è la dieta chetogenica? Cosa occorre fare per seguirla correttamente? Si tratta di un regime alimentare caratterizzato da un drastico abbattimento dell'apporto di carboidrati, a favore di un aumento significativo di grassi e, in misura minore, di proteine. Questo approccio alimentare induce il corpo a entrare in uno stato metabolico chiamato chetosi, nel quale i grassi diventano la principale fonte di energia, sostituendo i carboidrati. Durante la chetosi, il fegato produce molecole note come corpi chetonici, che vengono utilizzate come combustibile dalle cellule, inclusi i neuroni.

Una tipica dieta chetogenica prevede

Grassi: 70-80% delle calorie totali (es. olio d'oliva, burro, avocado).
Proteine: 15-25% delle calorie totali (es. carne, pesce, uova).
Carboidrati: 5-10% delle calorie totali (esclusi zuccheri e amidi; si possono consumare verdure a basso contenuto di carboidrati).

Secondo gli esperti e i sostenitori di questo tipo di alimentazione, quando l'assunzione di carboidrati è drasticamente ridotta, il corpo esaurisce le sue riserve di glucosio e inizia a metabolizzare i grassi. Questo processo porta alla produzione di corpi chetonici, come il beta-idrossibutirrato e l'acido acetacetico, che possono essere utilizzati come energia alternativa. 

La transizione in questo stato metabolico può richiedere alcuni giorni e può comportare sintomi iniziali noti come influenza cheto, che includono nausea, affaticamento e irritabilità. Successivamente arrivano i benefici. 

Perdita di peso: favorisce la combustione dei grassi per energia, portando a una significativa riduzione del peso corporeo.
Controllo dell'appetito: i corpi chetonici possono ridurre la sensazione di fame, facilitando il mantenimento della dieta.
Stabilità energetica: gli individui spesso segnalano livelli di energia più costanti durante il giorno.
Miglioramento della salute metabolica: può contribuire al controllo della glicemia e alla riduzione dei livelli di insulina, risultando utile per chi soffre di diabete di tipo 2.
Trattamento dell'epilessia: Originariamente sviluppata per gestire le crisi epilettiche nei bambini resistenti ai farmaci.

Ma questo tipo di alimentazione non è privo di rischi. È fondamentale seguirlo sotto supervisione medica, specialmente per individui con condizioni preesistenti come malattie renali o pancreatite. Inoltre, non è consigliato come soluzione a lungo termine senza adeguate valutazioni e monitoraggi. 

Se non seguito correttamente, infatti, può portare a una serie di sintomi e effetti collaterali indesiderati. Ecco un elenco dei principali sintomi iniziali che possono manifestarsi.
Affaticamento: molti individui sperimentano una sensazione di stanchezza e mancanza di energia durante le prime fasi della dieta, noto anche come "keto flu" o influenza cheto.
Mal di testa: è uno dei sintomi più comuni e può essere causato da disidratazione o da fluttuazioni nei livelli di zucchero nel sangue.
Vertigini: la diminuzione dei carboidrati può influenzare la pressione sanguigna e portare a vertigini.
Nausea: alcuni possono avvertire nausea, specialmente all'inizio, mentre il corpo si adatta alla nuova fonte di energia.
Irritabilità e sbalzi d'umore: la riduzione dei carboidrati può influenzare la produzione di serotonina, portando a cambiamenti dell'umore.
Ma ci possono essere anche sintomi secondari
Disturbi gastrointestinali: la dieta chetogenica può causare problemi come stitichezza o diarrea a causa della riduzione dell'assunzione di fibre.
Alitosi: un odore sgradevole dell'alito è comune in chi segue questa dieta, dovuto alla produzione di corpi chetonici come l'acetone.
Disidratazione: l'aumento della minzione, provocato dall'espulsione dei chetoni, può portare a disidratazione e perdita di elettroliti.
Carenze vitaminiche: poiché la dieta limita molti gruppi alimentari, c'è il rischio di carenze nutrizionali, che possono manifestarsi con sintomi come stanchezza e debolezza.
Difficoltà nel tollerare l'esercizio fisico: la mancanza di carboidrati può diminuire le prestazioni fisiche inizialmente, rendendo difficile mantenere routine di allenamento.
E' bene, dunque, effettuare questa dieta soltanto sotto strettissimo controllo medico e seguendo tutte le indicazioni del caso con grande attenzione. La dieta chetogenica rappresenta un'opzione nutrizionale efficace per molti, ma richiede grandissima attenzione e una pianificazione adeguata per garantire risultati positivi e sostenibili nel tempo.

Sull'argomento è utile riportare quanto sostiene la Fondazione Veronesi: "La chetosi è una condizione tossica per l’organismo, che provvede allo smaltimento dei corpi chetonici attraverso la via renale. Diversa è la condizione patologica dell’acidosi metabolica, per esempio nel caso di una complicazione del diabete di tipo 1 in cui si arriva all’accumulo dei corpi chetonici che danno all’alito il caratteristico odore di acetone. Nei bambini la chetosi si può manifestare in presenza di febbre alta o forte stress emotivo. Questo tipo di alimentazione ha un grande impatto sull’organismo, tanto che nasce in origine come dieta consigliata per ridurre le crisi epilettiche nei pazienti che non rispondevano ai farmaci, soprattutto nei bambini.

Oggi - spiega la Fondazione Veronesi - il successo della dieta chetogenica è legato soprattutto alla sua efficacia nel ridurre il peso, ma è importante sottolineare che non si tratta di un regime semplice da seguire. Basta infatti "sgarrare" anche di poco in termini di carboidrati per indurre l’organismo a bloccare la chetosi e a utilizzare di nuovo la sua fonte energetica preferita: gli zuccheri. Chi ha seguito questa dieta - che in genere viene proposta per periodi brevi, di poche settimane - dichiara di avere una grande energia una volta raggiunto lo stato di chetosi. Ma i giorni che precedono questo evento sono caratterizzati a volte da nausea, stitichezza, stanchezza e difficoltà respiratorie. Inoltre non ci sono prove che, sul lungo periodo, i risultati ottenuti siano migliori e più duraturi di quelli raggiunti con una dieta bilanciata".

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