IL CASO
A Ponte alla Chiassa
Hanno raccolto 558 firme e le hanno consegnate al Comune. I cittadini di Ponte alla Chiassa e Giovi non si fermano di fronte alla paventata riapertura del crossodromo e quando mancano due settimane e poco più alla scadenza del bando non solo raccolgono le firme, ma propongono anche le soluzioni che potrebbero venire fuori in quell’area. Ma andiamo per ordine.
Venerdì si è chiusa la petizione che era cominciata il 7 di aprile. “Sono state raccolte 558 firme di cittadini che ringraziamo ed è stata consegnata una proposta alternativa sull'utilizzo dell'area nel rispetto
del territorio, dell'ambiente e degli abitanti”, così Mauro Cheli tra i portavoce del gruppo di Ponte alla Chiassa che, tra l’altro, nella serata di mercoledì 2 aprile si era riunito in assemblea.
“Abbiamo allegato alle firme che abbiamo consegnato in Comune - sottolinea ancora Mauro Cheli - alcune proposte per fare sì che l’area possa essere trasformata non in un crossodromo che già c’era e che noi sappiamo ciò che significa conviverci, ma in qualcosa di più utilizzabile per tutti”. E così ecco le proposte: “Possiamo farci una pista ciclabile dove ci possono andare i bambini, oppure ancora un percorso verde dove mettere panchine e attrezzi ginnici, oppure ancora un orto sociale, anzi più orti sociali”.
Proposte dunque, non solo polemiche, arrivano dai residenti che non vogliono assolutamente la riapertura del crossodromo. “Fino a quando c’è stato, nel 2020, che poi venne chiuso dai carabinieri forestali - dicono ancora a Ponte alla Chiassa e a Giovi - non era decisamente un bel convivere. Il rumore delle moto, la polvere, come possiamo tornare a convivere? Perché nessuno ci vuole ascoltare, perché la zona non viene utilizzata per noi cittadini. Ci sentiamo doppiamente abbandonati, vogliamo che questo posto venga sfruttato da chi vive e non che moto e piloti tornino a girare vicino alle nostre case”.
Facendo un passo indietro, la situazione del crossodromo, venne sollevata dai consiglieri del Pd Giovanni Donati, Donato Caporali e Alessandro Caneschi. Furono loro i primi ad accendere una luce sulla questione, non appena Federico Scapecchi, l’assessore allo sport, rimise l’area a bando.
“Oggi è impensabile ripristinare la vecchia pista da motocross ed usarla con moto tradizionali vista la vicinanza alla frazione di Ponte alla Chiassa”, avevano detto i tre consiglieri del Pd che hanno anche promesso: “Saremo a disposizione e al fianco dei cittadini di Ponte alla Chiassa e Giovi affinché questo sciagurato bando venga ritirato”, presentando poi successivamente un’interrogazione in consiglio comunale.
Per il momento nessuna novità da parte dell’assessore Scapecchi. Il bando scade il prossimo 6 maggio e l’assessore ha comunque promesso sia alla popolazione durante l’assemblea e sia in risposta ai consiglieri del Pd che: “Il mio obiettivo - rispose Scapecchi - è dotare nuovamente la città di un'area per i praticanti di moto e ciclocross, stavolta a norme di legge, visti anche i numerosi solleciti in tal senso ricevuti dagli appassionati che vogliono fare sport in sicurezza, nel rispetto delle norme e dei residenti”.
Il bando. La prima scadenza è relativa alla richiesta di sopralluogo, entro e non oltre le 13 di martedì prossimo 22 aprile, all’ufficio sport, giovani e terzo settore, scrivendo a nadia.brogi@comune.arezzo.it oppure g.zei@comune.arezzo.it con l’indicazione dei dati anagrafici delle persone incaricate di effettuarlo e i riferimenti telefonici. Il sopralluogo stesso verrà fissato ed effettuato congiuntamente al personale del Comune.
È poi possibile, da parte dei soggetti che intendono partecipare alla gara, ottenere chiarimenti in ordine alla procedura mediante la proposizione di quesiti scritti da inoltrare al responsabile del procedimento entro le 13 di martedì 29 aprile. La mail è: sportgiovani@comune.arezzo.it
Dopo di che il plico contenente la manifestazione d’interesse dovrà pervenire all’Ufficio protocollo al primo piano dello Sportello unico entro le 13 di martedì 6 maggio.
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