IL FATTO
Lo striscione a Roma per chiedere giustizia
Lo striscione "Giustizia per Bruno Beatrice", è stato esposto dai figli Alessandro e Claudia davanti al palazzo della Corte Suprema di Cassazione per richiamare l'attenzione sulla morte dell'ex calciatore della Fiorentina a causa, come da tempo sostiene la famiglia Beatrice, di terapie nocive per curare una pubalgia che gli hanno provocato una leucemia linfoblastica acuta.
Bruno Beatrice morì a soli 39 anni, nel 1987 e circa dieci anni dopo, la moglie Gabriella scomparsa nel marzo scorso, ha cominciato la lunga battaglia per dimostrare ciò che da tempo sosteneva. E cioè che Bruno fosse morto per “Una massiccia dose di raggi Roentgen (raggi X) per rimetterlo in piedi alla svelta e per farlo giocare” e che quegli stessi raggi gli avessero provocato la leucemia. Da allora la famiglia Beatrice non si è mai fermata alla ricerca della verità. Oggi il testimone è passato ai figli Alessandro e Claudia che quando possono gridano giustizia per il babbo. Così come hanno fatto a Roma, davanti alla Corte Suprema di Cassazione per richiamare l'attenzione non solo sulla morte di Beatrice, ma anche "sulle altre morti sospette nel calcio".
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