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Arezzo, il disagio di una utente: "Un'ora con il bus per andare dalla Marchionna all'ospedale"

Luca Serafini

15 Maggio 2025, 09:01

Arezzo, il disagio di una utente: "Un'ora con il bus per andare dalla Marchionna all'ospedale"

“Per andare dalla Marchionna dove abito, all’ospedale San Donato, dove avevo una visita, ho impiegato un’ora di corriera. Sono anziana e non mi pare che il servizio di trasporto pubblico fatto così sia funzionale per chi come me è anziano”. La signora Elda, senza polemica e in modo garbato, ci espone il suo caso: un viaggio di 10 chilometri circa in città, coperto in 55 minuti, dalle 10.20 di lunedì scorso alle 11.15. Troppo. “Sono riuscita a presentarmi in tempo all’appuntamento con lo specialista” dice la signora “ma ho fatto tutto di corsa...”.

Colpa dell’organizzazione del trasporto o della utente? Vediamo di capire cosa le è successo, se questo lasso di tempo in effetti smisurato dipende da scelte errate, da imprevisti o se in effetti si può fare meglio. “Io ho preso il bus alla Marchionna e sono dovuta scendere in Guido Monaco per la coincidenza” riprende il racconto di Elda. “Il primo bus ad arrivare per l’ospedale è stato il B+, quindi sono salita a bordo tranquilla. Ma la corriera mi ha fatto fare un giro lunghissimo, interminabile, con arrivo davanti all’ingresso del San Donato solo alle 11.20. E’ vero, c’è anche l’altra corsa, la A+, che però scende al parcheggio dell’ospedale, dall’altra parte della strada rispetto all’ingresso”. Fatto sta che la donna è arrivata a destinazione dopo quasi un’ora e questa esperienza l’ha voluta rendere nota.

“L’utente era evidentemente rimasta a prima della riforma del Tpl che ha introdotto le linee con le lettere” ci spiegano dal sindacato degli autisti. “Ma quello che la signora lamenta è un problema reale, di mancata informazione da parte dell’azienda Autolinee Toscane verso i cittadini che usano i mezzi e che spesso sono avanti con l’età e quindi sarebbero opportuni operatori che forniscono spiegazioni, totem e quant’altro”. La filosofia della riforma è stata quella di convogliare le corse dall’esterno della città e da qui far partire lancette a ritmo serrato, ogni quarto d’ora, per velocizzare il servizio. “Ero abituata, in passato, a metterci 20 minuti circa per andare all’ospedale in modo diretto” lamenta Elda. “Avevo l’appuntamento in ambulatorio alle 11.30 e ho rischiato di perderlo”. Il bus della linea A+ l’avrebbe agevolata. Come pure, fanno notare al sindacato degli autisti, ci sarebbero alternative come la F o la M che dalla stazione conducono al San Donato. Ma bisogna saperlo. A distanza di tre anni dalla riforma, questo episodio tratto dalla quotidianità suggerisce che forse occorre ancora informazione tra gli utenti più anziani e fragili che si spostano con i mezzi pubblici.

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