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IL CASO

Arezzo, il crossodromo della discordia. Storia infinita, residenti ri-alzano la voce

Francesca Muzzi

16 Maggio 2025, 04:45

L'assemblea a Ponte alla Chiassa

L'assemblea a Ponte alla Chiassa con i residenti

Si torna a parlare del crossodromo di Ponte alla Chiassa. Stavolta è il gruppo di residenti a prendere la parola. Il comitato - tre loro rappresentanti era presenti all’apertura delle buste - che subito dopo la notizia del bando, ha raccolto le firme per dire no alla struttura. Nei giorni scorsi, c’è stato anche un incontro con il vice sindaco Lucia Tanti che, insieme all’assessore allo sport Federico Scapecchi, segue la vicenda. Ma i cittadini non solo di Ponte alla Chiassa, ma anche di Giovi, Puglia, Tregozzano, hanno paura che alla fine tutto il loro impegno non sarà riconosciuto e quel crossodromo verrà riaperto.

“Noi vogliamo sapere - dicono - se l’esigenza della frazione di Ponte alla Chiassa fosse quella di riavere un crossodromo. In questi cinque anni (la struttura venne chiusa nel 2020 dai carabinieri forestali ndr), abbiamo costruito le nostre proprietà intorno a quella pista e praticamente ci ritroviamo polvere e rumore a due passi da casa”. Motivazioni più volte ribadite dal comitato che dopo l’apertura delle buste che vedono la partecipazione di due società - la Steels Motocross di Castiglion Fiorentino e la Motoclub ChiusdinoMxpark, appunto di Chiusdino nel Senese - oggi chiedono ancora all’assessore Scapecchi. “Chi sarà l’associazione assegnataria? Ma non doveva essere del territorio?”.

Sul bando si legge che la territorialità è uno dei criteri che dà punti laddove vengano presentate più proposte. “Si legge che la società sportiva deve avere un radicamento nel territorio e in particolare nelle frazioni dove insiste l’impianto sportivo - dicono i residenti - al fine di favorire l’aggregazione sociale di soggetti del territorio, altri gruppi sportivi, centri di aggregazione, parrocchia e associazioni. Ma le associazioni di Ponte alla Chiassa, non si possono aggregare in un progetto che non hanno assolutamente voluto”. “Insomma - proseguono - siamo preoccupati, perché adesso spetterà alla commissione tecnica esprimersi e noi stiamo aspettando. Con la paura che le moto, alla fine torneranno a girare in questa zona, dove noi avevamo proposto qualcosa di diverso, qualcosa che davvero aggreghi la frazione. Come una pista ciclabile, come dei percorsi vita, ma non la polvere e il rumore che ci saranno se il crossodromo tornerà in atto”. “Ci auguriamo noi cittadini che non veniamo abbandonati, altrimenti saremo costretti ad azioni che non vogliamo fare”. Una promessa comunque c’è ed è quella di Scapecchi che ha detto che “prima di prendere qualsiasi decisione parlerà prima con i cittadini”.

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