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La tragedia

Nicholas Green, la vera storia: ecco a chi andarono gli organi del bambino americano ucciso. L'Italia non ha dimenticato: vie e piazze portano il suo nome

Giuseppe Silvestri

27 Giugno 2025, 20:28

Nicholas Green

I genitori di Nicholas autorizzarono l'espianto di organi

La vera storia di Nicholas Green, il piccolo bimbo americano ucciso a soli sette anni mentre era in vacanza in Italia con la sua famiglia. Nella notte del 29 settembre 1994 fu colpito a morte da un proiettile sparato da sconosciuti. Quella che doveva essere una vacanza si trasformò in un incubo per i suoi genitori, Reg e Maggie Green. Reg Green ha sempre ricordato  con lucidità quella notte. Una macchina scura si avvicinò minacciosamente alla loro auto, iniziando un inseguimento che si concluse con alcuni spari. Un proiettile colpì Nicholas alla testa, mentre la sorellina Eleanor dormiva ignara sul sedile posteriore. Solo dopo essersi fermati, i genitori si resero conto della gravità della situazione: Nicholas era immobile, con segni evidenti di ferite.


Una bella fotografia di Nicholas Green

Trasportato d’urgenza in ospedale, Nicholas entrò in coma e morì pochi giorni dopo. In quel momento di dolore estremo, i suoi genitori presero una decisione che avrebbe cambiato la vita di sette famiglie italiane: donarono gli organi del figlio. "In quel momento, i destinatari erano solo persone di fantasia", ha raccontato Reg Green. “Ma quattro mesi dopo, siamo stati invitati a incontrarli in Sicilia. Solo allora abbiamo compreso davvero la portata di quel gesto”.

A ricevere gli organi di Nicholas furono Andrea Mongiardo, cuore (deceduto nel 2017); Francesco Mondello, cornea; Tino Motta, rene; Anna Maria Di Ceglie, rene; Maria Pia Pedalà, fegato; Domenica Galleta, cornea; Silvia Ciampi, pancreas. L’uccisione di un bambino americano scosse profondamente l’opinione pubblica italiana. Le forze dell’ordine si mobilitarono con determinazione, portando all’arresto e alla condanna di due uomini, Francesco Mesiano e Michele Iannello. Non è mai stato chiarito se fossero rapinatori o sicari che avevano sbagliato bersaglio, ma la brutalità del gesto spinse l’Italia a una profonda riflessione collettiva.


Uno dei tanti monumenti dedicati a Nicholas Green

Prima della morte di Nicholas, l’Italia era tra i Paesi europei con il più basso tasso di donazione di organi. Nel 1993, solo 6,2 persone per milione donavano gli organi. Nel 2006, grazie anche all’introduzione del sistema di consenso presunto (opt-out), la cifra era salita a 20 per milione. L’effetto Nicholas fu determinante: nessun altro Paese ha mai triplicato il numero di donazioni in così poco tempo. Oggi, più di 120 luoghi in Italia portano il nome di Nicholas: 50 piazze e strade, 27 parchi e giardini, 27 scuole e numerose altre installazioni, come un ponte e un anfiteatro. La sua storia continua a ispirare e a sensibilizzare sulla donazione di organi. Reg Green è tornato spesso in Italia per promuovere la cultura della donazione, racconta: “Ogni volta che incontro chi ha ricevuto gli organi di Nicholas, capisco quanto sia stato importante quel gesto. Migliaia di persone oggi sono vive grazie a quell’atto di generosità”. La storia di Nicholas Green è diventata simbolo di speranza e di rinascita. Dal dolore di una famiglia è nato un movimento che ha salvato migliaia di vite e cambiato per sempre la percezione della donazione di organi in Italia. L’effetto Nicholas resta una delle più straordinarie testimonianze di come, anche dalla tragedia più grande, possa nascere un bene collettivo.

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