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Il gioco d’azzardo divora il corpo: da Arezzo l’allarme contro l’ombra digitale che isola e spegne relazioni. In Italia bruciati 157 miliardi di euro

Julie Mary Marini

18 Settembre 2025, 18:24

Il gioco d’azzardo divora il corpo: da Arezzo l’allarme contro l’ombra digitale che isola e spegne relazioni. In Italia bruciati 157 miliardi di euro

Il gioco d'azzardo è sempre più una piaga

Quando il gioco d’azzardo si sposta online, il rapporto con il proprio corpo e con gli altri può diventare fragile. È da questa consapevolezza che nasce la VII edizione di Camminar Per Gioco, in programma sabato 20 settembre 2025 ad Arezzo al Centro di Aggregazione Sociale di Villa Severi. L’iniziativa è organizzata dal SerD di Arezzo, in collaborazione con Acf Arezzo Calcio Femminile e con l’Associazione Mirimettoingioco, e si inserisce nel Piano regionale di contrasto al gioco d’azzardo. Una giornata pensata per scuole, famiglie e cittadini, con l’obiettivo di riportare al centro la persona, il corpo e le relazioni, in un’epoca in cui il gioco d’azzardo si consuma sempre più davanti a uno schermo.

In Italia in un anno bruciati 147 miliardi di euro

Il programma della giornata

L’incontro si articolerà in due momenti principali
Ore 9 – Meditazione guidata: “Il corpo nella meditazione, la meditazione nel corpo”.
Ore 10 – Seminario: “Accompagnare il cambiamento tra sport, meditazione e benessere”.

Il cuore dell’evento sarà il tema del rapporto con il corpo, declinato in tre direzioni: la sua assenza nel gioco online, dove la dimensione fisica scompare dietro l’illusione digitale; la ritrovata unità nella meditazione, che consente di recuperare consapevolezza e presenza; il valore educativo e sociale dello sport, capace di rafforzare legami e identità. Ad arricchire il dibattito saranno gli interventi del dottor Marco Becattini, direttore del SerD di Arezzo, del monaco zen Giancarlo Shinkai Carboni, della squadra Primavera 1 dell’Acf Arezzo femminile, di un testimone dell’Associazione Mirimettoingioco e del gruppo di cammino Step by Step del SerD. La discussione conclusiva coinvolgerà anche gli studenti di due scuole superiori cittadine, in un dialogo generazionale aperto.

“Camminar per Gioco è un’occasione di riflessione per cittadini, scuole e famiglie, promuovendo percorsi alternativi di benessere e socialità – sottolinea il dottor Marco Becattini – Oggi il gioco d’azzardo è sempre più legato alle piattaforme online, facilmente accessibili da smartphone e tv. Nel 2024 la spesa in Italia ha toccato i 157 miliardi di euro, con oltre il 60% concentrato sul digitale e una forte incidenza tra i giovani tra i 18 e i 34 anni. L’assenza del corpo nel gioco online amplifica i rischi e favorisce isolamento e solitudine. Il lato più critico resta il disturbo da gioco d’azzardo, che riguarda circa 1,5 milioni di italiani e comporta perdita di controllo, conflitti familiari e indebitamento. Sempre più spesso a chiedere aiuto sono giovani, soprattutto maschi, attratti dalle scommesse online. In questo scenario il coinvolgimento della famiglia e la possibilità di riscoprire spazi sani di socializzazione – come sport e attività ricreative – diventano strumenti fondamentali per il cambiamento”.


Sempre più i giovani che bruciano soldi, tempo e relazioni

Un impegno condiviso anche dal mondo dello sport. “Siamo orgogliosi che la nostra formazione Primavera possa partecipare a un’iniziativa di così grande valore sociale e culturale – dichiara Massimo Anselmi, presidente Acf Arezzo – Per l’Acf Arezzo il calcio non è soltanto competizione sportiva, ma anche un veicolo educativo e di benessere. Camminar Per Gioco ci permette di trasmettere alle nostre giovani atlete l’importanza di unire sport, consapevolezza e responsabilità sociale, rafforzando il legame con la comunità e con i valori che desideriamo rappresentare”.

Gli studi epidemiologici più recenti evidenziano come i giovani siano la fascia più esposta al rischio di sviluppare comportamenti problematici. Secondo lo Studio Edit 2022, il primo approccio al gioco d’azzardo avviene spesso già durante le scuole superiori: i maschi con le scommesse sportive, le femmine con i Gratta e vinci. In Toscana, il 5,5% degli adolescenti presenta comportamenti a rischio. A livello nazionale, oltre il 60% della spesa in azzardo è ormai concentrato sull’online, segnando un profondo mutamento sociale. Il disturbo da gioco d’azzardo, riconosciuto dal manuale diagnostico Dsm-5-Tr, non è solo una dipendenza economica, ma un problema sanitario e sociale complesso. Colpisce circa 1,5 milioni di italiani e si manifesta attraverso: illusione di poter recuperare le perdite, perdita di controllo, rincorsa disperata delle somme spese, sintomi simili all’astinenza in caso di interruzione, ansia e depressione, isolamento sociale e rischio suicidario, conflitti familiari, indebitamento, fino al ricorso ad atti illeciti.

Il profilo di chi chiede aiuto ai servizi di cura sta cambiando: sempre più giovani, in prevalenza maschi, e con una netta preferenza per le scommesse online. Il gioco online, favorito dall’anonimato e dalle tecnologie di intelligenza artificiale che profilano i giocatori e personalizzano le offerte, impoverisce non solo a livello economico ma soprattutto sul piano relazionale. Per questo motivo il coinvolgimento della famiglia fin dalle prime fasi del percorso terapeutico diventa fondamentale: aiuta a reimparare la gestione del denaro, sostiene la persona nel recupero della fiducia, favorisce l’accesso a spazi di socializzazione sani. Tra questi, lo sport e le attività ricreative giocano un ruolo centrale: occasioni concrete per ricostruire relazioni, benessere e consapevolezza.

Il gioco online ancora più devastante di quello fisico

La VII edizione di Camminar Per Gioco non è dunque solo un appuntamento informativo, ma un vero laboratorio sociale, dove cittadini, giovani, istituzioni, scuole e associazioni si incontrano per condividere strumenti e alternative. Un evento che intreccia meditazione, sport e testimonianze di vita vissuta per lanciare un messaggio forte: il contrasto al gioco d’azzardo non può limitarsi alla prevenzione tecnica, ma deve passare per la cura delle relazioni, per la presenza del corpo e per la costruzione di comunità più consapevoli.

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