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Salute

Tumore al seno, passi avanti nelle terapie, ma una donna su dieci over 50 non si è mai sottoposta a mammografia

La prevenzione è fondamentale per combattere la neoplasia più diffusa nel genere femminile. Troppo alto il divario tra Nord e Sud

Julie Mary Marini

09 Ottobre 2025, 16:51

Tumore al seno

La prevenzione fondamentale nella lotta al tumore al seno

Da anni ottobre è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. E mai come quest’anno il bilancio dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) restituisce un quadro in chiaroscuro: da un lato cresce la partecipazione agli screening e la ricerca avanza su più fronti; dall’altro persistono forti disuguaglianze territoriali, sociali ed economiche. Secondo i dati della sorveglianza relativi al biennio 2023-2024, il 75% delle donne italiane tra i 50 e i 69 anni si è sottoposto a una mammografia preventiva, all’interno di programmi organizzati o su iniziativa personale, nei tempi raccomandati dalle linee guida nazionali. Un risultato incoraggiante, che segna il recupero e il superamento dei livelli pre-pandemia, dopo la flessione registrata nel 2020 e 2021 a causa dell’emergenza sanitaria. Tuttavia, la copertura non è omogenea: al Nord l’adesione raggiunge l’86%, al Centro l’80%, mentre nel Sud si ferma al 62%. Il gradiente geografico è accompagnato da differenze sociali: le donne più istruite, con maggiori risorse economiche o cittadinanza italiana mostrano una maggiore propensione alla prevenzione, così come le donne coniugate o conviventi. Rimane significativa anche la quota di chi non si sottopone regolarmente al test: una donna su dieci non ha mai fatto una mammografia e quasi il 15% l’ha effettuata da oltre due anni.

Ancora troppe le donne che non si sottopongono a mammografia

Parallelamente all’aumento dell’adesione, la ricerca scientifica italiana compie passi importanti nella lotta contro il tumore al seno. L’Iss è impegnato su diversi fronti: dalla ricerca di base e traslazionale, che mira a identificare nuovi bersagli terapeutici e strategie immunologiche per ridurre le recidive, fino alla ricerca epidemiologica e agli studi di outcome, focalizzati sulla sopravvivenza a lungo termine e sulle pazienti più giovani. L’innovazione tecnologica gioca un ruolo chiave. L’intelligenza artificiale viene già sperimentata per migliorare la precisione degli screening e della diagnostica, mentre lo studio dei biomarcatori circolanti promette di rendere ancora più sensibile la rilevazione precoce del tumore. “Questa produzione scientifica – sottolinea il direttore generale dell’Iss, Andrea Piccioli – alimenta linee guida, buone pratiche e politiche pubbliche. È un esempio concreto di come la ricerca possa tradursi in strumenti operativi per il sistema sanitario e per le pazienti”.

Un ulteriore passo avanti arriva sul piano organizzativo. La Legge di Bilancio ha istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità il Registro Unico Nazionale delle Breast Unit, le strutture specializzate nella diagnosi e cura del tumore al seno. Si tratta di uno strumento di monitoraggio e coordinamento che punta a garantire maggiore trasparenza e omogeneità nella qualità dell’assistenza. “Attraverso il Registro – spiega Piccioli – sarà possibile raccogliere e armonizzare i dati, individuare le esperienze più virtuose, rafforzare il dialogo con le Regioni e sostenere decisioni basate su evidenze. In questo modo potremo intervenire tempestivamente laddove emergano criticità o disuguaglianze”.

L’Italia, dunque, mostra segnali di progresso importanti nella prevenzione e nella cura del tumore al seno. Tuttavia, il divario tra Nord e Sud, insieme alle differenze sociali e culturali, continua a rappresentare un ostacolo per la piena equità sanitaria. Colmare queste distanze, rafforzare la cultura della prevenzione e garantire pari accesso alle innovazioni diagnostiche e terapeutiche resta la vera sfida dei prossimi anni. Preoccupante quel 10% di donne che non si sono mai sottoposte a mammografia al seno. E' fondamentale ricordare che la prevenzione è decisiva per combattere quella che è la neoplasia più diffusa nelle donne

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