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Prendersi cura, insieme: la Asl Toscana sud est investe nella formazione per un’assistenza più umana e integrata

Julie Mary Marini

11 Novembre 2025, 12:19

Disabili

La Asl rilancia il percorso formativo

Prendersi cura delle persone non autosufficienti non è solo un compito tecnico: è un atto di comunità. Richiede empatia, conoscenze specialistiche, ma soprattutto la capacità di lavorare insieme. È con questo spirito che la Asl Toscana sud est rilancia anche per il 2025 il percorso formativo dedicato alla valutazione multiprofessionale della persona non autosufficiente, un appuntamento ormai consolidato per chi opera nei servizi sociali e sanitari. Promosso dalla Direzione dei Servizi Sociali in collaborazione con il Dipartimento Infermieristico, il Dipartimento delle Attività Territoriali e il Dipartimento di Salute Mentale, il corso — accreditato Ecm e Croas — si rivolge ad assistenti sociali, infermieri, medici delle Cure Primarie e specialisti coinvolti nella presa in carico secondo la normativa regionale. Quest’anno, però, c’è una novità significativa: per la prima volta partecipano anche gli operatori amministrativi, a conferma della volontà dell’Azienda di promuovere una visione integrata e condivisa dei processi di assistenza.

Percorso formativo per 280 operatori

Il percorso formativo si articola in due giornate online, mercoledì 12 e giovedì 13 novembre, e in una giornata in presenza presso il Centro di Geotecnologie dell’Università di Siena a San Giovanni Valdarno, ripetuta in quattro edizioni (19, 20, 26 e 27 novembre). Numeri importanti testimoniano il valore dell’iniziativa: oltre 280 partecipanti, tra cui 30 amministrativi, 150 assistenti sociali, 80 infermieri, 25 medici e una psicologa. Il gruppo di lavoro che ha ideato e organizzato il corso riunisce professionisti provenienti dalle tre province della Asl Toscana sud est, insieme a un avvocato esperto di servizi sociali. “La partecipazione così ampia e trasversale conferma quanto la valutazione multiprofessionale sia oggi una pratica imprescindibile del nostro sistema di presa in carico — sottolinea Patrizia Castellucci, direttrice dei Servizi Sociali —. Questo percorso rappresenta un’occasione per consolidare la collaborazione tra servizi sociali, sanitari e amministrativi, e per costruire una cultura comune centrata sulla persona e sulla sua rete di sostegno"Una cultura condivisa che passa anche da linguaggi e strumenti comuni. Come spiega Anna Beltrano, direttrice del Dipartimento del Territorio, “la multidisciplinarità trova senso solo se si fonda su strumenti condivisi e linguaggi comuni. La formazione congiunta consente di confrontarsi, riconoscersi come parte di un’unica rete e lavorare in modo coordinato per offrire interventi efficaci e coerenti sul territorio”.

Sul ruolo centrale delle professioni infermieristiche interviene Vianella Agostinelli, direttrice del Dipartimento delle Professioni Infermieristiche: “Il contributo infermieristico nel percorso di valutazione e presa in carico è fondamentale. L’infermiere, con le sue competenze cliniche e relazionali, rappresenta un punto di riferimento nella continuità assistenziale e nel dialogo tra le diverse professionalità". Infine, uno sguardo a chi spesso rimane dietro le quinte: i caregiver. “Tra i temi centrali del percorso — aggiunge Giuliana Galli, direttrice del Dipartimento di Salute Mentale — c’è anche la valutazione dello stress del caregiver, un aspetto troppo spesso sottovalutato. Prendersi cura di chi si prende cura è parte integrante della qualità del nostro lavoro e della sostenibilità del sistema di assistenza”.

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