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Arezzo

Donne ridotte a schiave, 5 nigeriani accusati di tratta di esseri umani finalizzata alla prostituzione

Luca Serafini

29 Aprile 2025, 06:03

Donne ridotte a schiave, 5 nigeriani accusati di tratta di esseri umani finalizzata alla prostituzione

Riduzione in schiavitù, tratta di esseri umani e sfruttamento della prostituzione. Reati terribili dei quali sono accusati cinque nigeriani: fatti gravissimi commessi su donne connazionali in terra aretina, secondo quanto emerso dalle indagini svolte dalla Direzione distrettuale antimafia di Firenze.

Il velo sulla triste vicenda con donne ridotte a oggetti, merci di scambio, sta ormai per alzarsi: è infatti fissato per il 6 maggio il processo dinanzi alla Corte d'Assise di Arezzo ai cinque imputati. I contenuti della storia sono a noi ancora ignoti perché l'attività investigativa si è svolta in totale silenzio e nella massima discrezione da parte degli inquirenti fiorentini, titolari del caso per competenza.

La fase giudiziaria pubblica, alla Vela, renderà tutto trasparente. Qualcosa già si può intuire da precedenti analoghe situazioni. L'introduzione di giovanissime ragazze africane in Italia con la prospettiva di una vita migliore, un lavoro, e invece la realtà ben diversa: sottomissione, avviamento alla prostituzione, in strada o in appartamento, uso della violenza fisica o psicologica per tenerle soggiogate.

In seguito a controlli nel settore del sesso a pagamento, gli investigatori della Dda hanno individuato il bandolo di una matassa inquietante. Tessera dopo tessera è stato composto il mosaico di un'attività che sarebbe stata condotta in modo cinico e preordinato per ottenere vantaggi economici dal controllo e dallo sfruttamento delle ragazze. La Corte d'assise di Arezzo dovrà sviscerare il caso per poi giungere alle sentenze. A presiedere la corte sarà il giudice Anna Maria Loprete, con a latere il giudice Giorgio Margheri. Assieme ai due togati, i 6 giudici popolari estratti tra i cittadini, con la fascia tricolore al petto.

Per la pubblica accusa arriverà un magistrato della procura generale di Firenze. A difendere gli imputati, un avvocato d'ufficio. Alcuni dei cinque sarebbero irreperibili.

La cronaca ci ha proposto, in passato, storie di ragazze arrivate con barconi, costrette a vendersi per pagare il debito a chi le aveva illuse e aiutate. Talvolta la trama ha fatto emergere oltre a “maman” e aguzzini, anche il ricorso alla magia nera, i riti voodoo come strumento di soggezione.

La data del 6 maggio coincide con l'astensione dalle udienze degli avvocati penalisti e vedremo se questo farà saltare tutto, scivolando ad un'altra data. L'articolo 600 del codice penale prevede punizioni durissime per chi si macchia di questi crimini: in via ipotetica si può arrivare fino a 30 anni di reclusione.

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