IL CASO
Multa ad un'anghiarese
Si è vista recapitare una multa pari ad 1 euro tramite posta certificata dal Comune di Anghiari. Succede ad una donna di 55 anni, tra l’altro non più residente nel paese di Baldaccio da anni. La sanzione è arrivata tramite posta certificata e si riferisce “ad un conguaglio della Tari - dice la diretta interessata - risalente al 2020, almeno così mi hanno detto in Comune”. Ma andiamo con ordine. “Martedì scorso mi arriva un notifica sulla mia posta certificata dal Comune di Anghiari - racconta la donna - Tra l’altro nell’intestazione c’era scritto ‘azione legale dal Comune di Anghiari’. Mi precipito a leggere, anche perché mi chiedo che cosa avessi mai fatto, visto che non torno ad Anghiari e dintorni da un po’ di tempo e, a parte una casa dei nonni, non abbiamo più, io e mia sorella, legami affettivi”. Prosegue: “Apro e resto a bocca aperta. Si trattava di un conteggio relativo alla Tari risalente a cinque anni fa. Ma la cosa più assurda arriva quando leggo, alla fine dei ben 4 allegati sulla pec, la cifra che devo al Comune di Anghiari: 1 euro”. “Ci chiediamo con mia sorella, visto che la Tari alla quale si riferisce il Comune è della casa di mia mamma venduta proprio cinque anni fa, quanto avrà speso l’amministrazione comunale per inviare una pec? E soprattutto penso: il pagamento tramite app o posta, mi costa più della sanzione stessa”.
Il tutto - leggi saldo multa -da compiere entro 60 giorni dall’avvenuta notifica. Su uno dei 4 allegati, infatti si legge: “Il contribuente sopra intestato è invitato a provvedere al pagamento dell’importo di 1 euro entro 60 giorni dalla data della notifica del presente avviso, mediante versamento da effettuarsi a mezzo F24, ed allegato al presente avviso, aderendo così alla definizione agevolata, con il pagamento di un terzo delle sanzioni irrogate, ai sensi dell'art. 1, comma 699, della legge n. 147/2013. Nei casi di ritardato ed omesso pagamento la riduzione ad un terzo non sarà possibile, il versamento relativo alle sanzioni dovrà essere effettuato per intero e dovrà essere corrisposto l’importo complessivo di 1 euro”. Seguono poi indirizzi di posta elettronica e numeri di telefono per chiedere chiarimenti. “Ma considerato questo ponte festivo - dice ancora la 55enne - mi è stato detto che dovrò aspettare la prossima settimana per avere chiarimenti ufficiali. In via ufficiosa mi è stato riferito che forse, c’è stato un errore o un problema tecnico - non è più il Comune a gestire il servizio - e che ‘per un importo così basso non avrei dovuto ricevere nulla’. E invece eccola qua”. “Un euro, però con mia sorella - scherza - abbiamo deciso di fare a metà. 50 centesimi a testa”.
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