Arezzo
Una serata dedicata al Silvano, dio delle selve e custode dei poderi, la statua marmorea di epoca romana ritrovata a Rigutino un secolo fa. Relatori saranno Marco Botti, giornalista culturale, Maria Gatto, direttrice del Museo archeologico Mecenate, Claudio Santori presidente della Brigata aretina degli amici dei monumenti. L'incontro si tiene al Centro di aggregazione sociale alle 21 di lunedì 5 maggio 2025. L'opera recuperata nel 1926 nella frazione di Arezzo è tornata all'esposizione permanente del museo grazie al sostegno delle associazioni rigutinesi.
La scoperta e la ri-scoperta della statua dedicata al dio Silvano ha restituito al territorio una preziosa testimonianza della sua antica romanità. Il ritrovamento avvenne in località La Sassaia, quando venne alla luce una statua in marmo bianco delle Apuane, alta circa 60 cm e larga altrettanto, risalente alla seconda metà del II secolo d.C. La scultura, pur realizzata in un marmo di qualità piuttosto modesta (il cosiddetto "grezzone"), rappresenta uno dei pochi esempi noti di iconografia del dio Silvano nell’Italia centrale.
Le caratteristiche della statua
Silvano, divinità romana protettrice dei boschi, dei confini e delle attività agricole e pastorali, viene raffigurato nella statua con i suoi attributi tipici, a testimonianza della diffusione del suo culto nel territorio aretino, fortemente legato alla terra e alle sue risorse. L’opera, sebbene di dimensioni contenute e di fattura non eccelsa, riveste un notevole valore storico e culturale, poiché documenta la presenza di pratiche religiose rurali e il radicamento del culto di Silvano nella vita quotidiana delle comunità romane locali.
Il percorso di valorizzazione e restauro
Dopo il sequestro avvenuto nel 1926 e un lungo periodo nei depositi museali, la statua ha finalmente trovato una collocazione stabile e valorizzata all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Arezzo. Il nuovo allestimento, inaugurato nell’ottobre 2024, è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra la Direzione regionale Musei nazionali Toscana, la restauratrice Paola Ilaria Mariotti e la vivace comunità di Rigutino, che si è attivata per sostenere i costi dell’operazione. L’intervento conservativo ha permesso di restituire leggibilità ai dettagli della scultura, affiancata da disegni illustrativi e da un percorso espositivo rinnovato.
La cerimonia di inaugurazione si è svolta nella Sala delle Ceramiche del museo, alla presenza della direttrice Maria Gatto e della restauratrice Mariotti, che hanno illustrato il valore storico e artistico dell’opera e i dettagli del restauro. La statua è ora esposta nella Sala dei Culti, dove sono state organizzate visite guidate e attività di approfondimento per il pubblico.
Un simbolo di identità e memoria collettiva
La valorizzazione della statua di Silvano rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra istituzioni e comunità locali, finalizzata alla tutela e alla promozione del patrimonio culturale. L’iniziativa ha permesso non solo di restituire al pubblico un importante reperto archeologico, ma anche di rafforzare il legame tra la popolazione di Rigutino e la propria storia, trasformando la statua in un simbolo di identità e memoria collettiva.
Questa operazione dimostra come la riscoperta e la valorizzazione dei beni culturali possano diventare motore di crescita culturale e sociale, offrendo nuove occasioni di conoscenza e di partecipazione per tutta la cittadinanza.
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