Arezzo
Helenia Rapini
Una cena in memoria di Helenia è prevista il 24 maggio a Patrignone, nei pressi di Arezzo, il cui intero ricavato sarà devoluto al locale rifugio per gatti. I proventi dell’evento saranno destinati al gattile nell’intento di ricordare Helenia Rapini, la giovane di Arezzo che perse la vita a soli 29 anni in un tragico incidente stradale, causato da un automobilista colto da un improvviso colpo di sonno al volante.
In occasione del processo d'appello, due esperti stanno riesaminando l’incidente di Helenia. In primo grado, il conducente era stato assolto a causa della sindrome OSAS (apnee ostruttive del sonno) che gli provoca episodi di sonnolenza inaspettati e incontrollabili. La famiglia della vittima, tuttavia, ha sollevato interrogativi riguardo all'assunzione di un farmaco da parte dell'automobilista al momento inconsapevole della sua condizione, diagnosticata solo in seguito al fatto.
La serata commemorativa, giunta alla sua quarta edizione grazie all’impegno di Gianni, fratello di Helenia, si terrà presso il circolo di Patrignone. Sarà una serata allietata da musica dal vivo, organizzata dal fratello DJ, e un menù ricco che include antipasti con crostini e salumi vari, paella valenciana, porchetta e fagioli, accompagnati da acqua e vino. Numeri di telefono per prenotarsi: 3332964744; 3396300596; 3347961498; 3938627157.
Il tragico episodio è avvenuto il 6 novembre 2019 e rimane ancora oggi uno degli incidenti più complessi della cronaca di Arezzo, senza precedenti a livello nazionale. Helenia, che lavorava per l'ENPA, era a bordo della sua auto in compagnia di un cane quando venne investita da un veicolo condotto da un uomo di 49 anni. Dal mese di ottobre 2024 è in attesa di svolgimento il processo d’appello, avviato su iniziativa della procura, per designare gli esperti incaricati della consulenza scientifica. In primo grado, l’assoluzione del conducente dall’accusa di omicidio stradale era stata basata sulla sua incapacità di intendere e di volere al momento dell’incidente, attribuita alla sindrome di cui soffriva. Gli avvocati difensori dell'accusato sono David Scarabicchi e Giulia Brogi, mentre la famiglia della vittima è rappresentata dall'avvocato Francesco Valli, in attesa del verdetto di secondo grado.
Per quanto riguarda l’OSAS, il cui acronimo corrisponde a "Sindrome da Apnee Ostruttive nel Sonno", si tratta di una condizione in cui si verificano interruzioni respiratorie durante il sonno dovute a ostruzioni delle vie aeree. Queste pause respiratorie portano a una riduzione della saturazione di ossigeno nel sangue e sono spesso accompagnate da sintomi come sonnolenza diurna, alterazioni del rendimento nelle ore diurne, e russamento. La sindrome è più comune tra chi è sovrappeso, nelle persone con collo corto e robusto, e si manifesta più frequentemente negli uomini, in particolare dopo la menopausa per quanto riguarda le donne.
Chi è affetto da questa sindrome tende a russare intensamente all’addormentarsi, con un suono che diventa più forte fino all’interruzione totale della respirazione, seguita da un improvviso sussulto respiratorio. Altri sintomi possono includere eccessiva sonnolenza diurna, difficoltà di concentrazione, colpi di sonno alla guida, cefalea al risveglio, bocca e gola asciutte al risveglio, sudorazioni notturne, risvegli improvvisi, necessità di urinare frequentemente durante la notte, e impotenza.
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