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Arezzo

Francesca Basanieri: "Pari opportunità sfida quotidiana". L'impegno per una società in cui la donna non sia discriminata

Sara Polvani

04 Maggio 2025, 07:53

Francesca Basanieri

Francesca Basanieri

Francesca Basanieri, presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, già sindaca di Cortona, è stata componente del Cda del Centro Franco Basaglia di Arezzo, del Centro Studi Turistici di Firenze e presidente della Fondazione Valdichiana Promozione. Oggi è docente di Informatica in un istituto superiore aretino.

- Qual è il percorso che l'ha portata a presiedere la Commissione regionale Pari Opportunità?

È un percorso che nasce quando sono stata nominata assessora alle Politiche Sociali e Pari Opportunità a Cortona, prima ancora di diventare sindaca. In quegli anni ho conosciuto tante donne e ragazze che subivano violenze domestiche o discriminazioni pesanti nei luoghi di lavoro con numeri che non credevo potessero esistere nel mio Comune e in Valdichiana. In particolare avevo preso a cuore un caso di una madre vittima di violenza da parte del marito che, fortunatamente, si è poi positivamente risolto. Quando sono stata eletta sindaco, siamo riusciti, come Valdichiana Aretina, ad aprire il primo sportello anti-violenza alla Casa della Salute di Castiglion Fiorentino con l'aiuto dell'Associazione Pronto Donna di Arezzo. Abbiamo costruito una fitta rete di collaborazioni che a partire dall'educazione alla parità a scuola cercava di arginare il fenomeno della violenza e delle discriminazioni. Sono stati momenti importanti per tutte le donne vittime di abusi del nostro territorio. Politicamente, in seguito, ho partecipato alla nascita della Conferenza delle Donne Democratiche della Provincia di Arezzo che è un organismo indipendente del Pd che si occupa di politiche di genere. Un luogo aperto di donne che si confrontano e lavorano per i diritti e la dignità di tutte.

- Di cosa si occupa la Commissione e quali sono gli obiettivi?

La Crpo Toscana fa parte degli organismi di garanzia del Consiglio Regionale della Toscana (come il Garante dei detenuti, il Difensore Civico, etc) e si occupa di monitorare e costruire politiche di parità all'interno della Regione Toscana attraverso progetti, iniziative e proposte di legge per favorire i principi di non discriminazione e di pari opportunità fra donne e uomini così come definito dall'art. 117 della nostra Costituzione. La Commissione favorisce il raccordo tra la realtà territoriali, le esperienze femminili della Regione e le donne elette nelle istituzioni. È composta da 20 commissarie in rappresentanza di tutte le province della Toscana e suddivise in base a competenze, esperienze e rappresentanza di associazioni del mondo femminile.

- Quali sono le attività più importanti realizzate e quali quelle in corso?

È difficile sintetizzare il lavoro di questi anni in poche righe. Posso dire che tutti i progetti, le iniziative e le proposte di legge che abbiamo fatto al Consiglio e alla Giunta Regionale hanno avuto come unico obiettivo quello di costruire nella società una vera cultura di genere educando alla parità e al rispetto delle differenze. In questo ultimo anno, in particolare, stiamo lavorando ad un tavolo di lavoro con tutti i soggetti che si occupano di violenza ed in particolare Forze dell'Ordine e Magistrati per definire una formazione congiunta e dei percorsi condivisi e uguali in tutta la Regione Toscana per la rapida presa in carico delle donne vittime di violenza e per la tutela dei figli. Vediamo infatti le tante, troppe sentenze, che rendono le donne colpevoli di quello che è loro accaduto invece di difenderle e che rischiano di vanificare il lavoro di anni di servizi e centri anti-violenza. La conclusione di questo percorso, per il quale voglio ringraziare il Procuratore Generale Greco per l'appoggio e la condivisione, e la costruzione di una rete condivisa sarà l'obiettivo dei prossimi mesi.

- Un lavoro sul campo molto impegnativo.

In questi anni la nostra Commissione si è caratterizza per aver voluto fortemente creare una rete di rapporti e collaborazione con tanti soggetti regionali, enti e associazioni no profit, che in Toscana si occupano di pari opportunità e di contrasto alla violenza. Lo abbiamo fatto andando in giro per la Toscana a conoscere le realtà dei Comuni, le Università e i Centri di Ricerca, tante scuole e tante associazioni di donne e associazioni per le donne. È un mondo affascinante che lotta ogni giorno “contro vento” e contro la cultura maschilista dominante per dare dignità e valore a tutte le donne e per fare in modo che si possa vivere in un mondo più equo e giusto. Posso citare alcuni esempi. Stiamo collaborando con il Parlamento degli Studenti toscani con una serie di iniziative che hanno l'obiettivo di costruire una società paritaria destrutturando gli stereotipi di genere che si attivano fin dalla nascita.

- Parità e lavoro.

Abbiamo creato una forte collaborazione con il mondo delle imprese. Il tema del lavoro è certamente il tema più sentito dalle donne che porta con sé tutte le altre questioni (gli stereotipi e le discriminazioni, la violenza, la conciliazione, la formazione e il linguaggio) perché si basa sulla costruzione delle opportunità che si danno ad una donna di crescere personalmente e lavorativamente, di essere libera nelle scelte ed autonoma anche economicamente. Più donne ci saranno nel mondo del lavoro - con stessi diritti, retribuzioni, e possibilità di carriera in ogni tipo di ambiente e in ogni mansione e ruolo - meno discriminazioni e stereotipi si alimenteranno, meno dipendenza economica e psicologica ci sarà nei confronti di 'chi porta i soldi a casa', meno le donne saranno inclini a subire violenze in silenzio e infine, anche il lavoro di cura nei confronti dei figli, anziani e disabili dovrà necessariamente essere condiviso e non più solo un onere a carico delle donne. Ormai tutti gli studi economici (e lo stesso Pnrr) ci dimostrano che la parità non è “solo” una questione di uguaglianza sociale ma anche di crescita economica. Per questo dobbiamo insistere affinché si diano maggiori opportunità lavorative alle donne sia in termini di quantità che di qualità del lavoro e si costruiscano dei servizi pubblici, penso, per esempio, agli asili nido gratis della Regione Toscana, che possano aiutare questi percorsi. Infine, certamente, abbiamo lavorato anche sul fronte socio-sanitario con particolare attenzione alla medicina di genere ma anche alle donne che subiscono discriminazioni multiple perché in particolari momenti di fragilità.

- C'è ancora molto da fare.

In questi anni abbiamo chiesto e ricevuto molto dalla Regione Toscana che ha investito molte risorse in servizi e percorsi per le pari opportunità tra donne e uomini. Il nostro lavoro però non può dirsi concluso, tutt'altro: è un lavoro costante e ancora necessario. Ritengo che solo lavorando in maniera continua, strutturale e trasversale su tutti i fronti della sfera pubblica e privata dei cittadini sarà realmente possibile costruire una cultura di parità e garantire la possibilità di vivere in una società più giusta ed equa dove tutti e tutte possono avere gli stessi diritti e esprimere al meglio le proprie potenzialità senza limiti, discriminazioni o violenze di nessun tipo. Per il resto vi invito a prendere visione dei nostri lavori andando sul sito della Commissione o iscrivendovi alla nostra newsletter per stare sempre aggiornati sulle nostre iniziative.

- Già sindaca di Cortona e docente, le è stato difficile conciliare i tempi e come ci riesce oggi?

A volte è stato più difficile ma non impossibile. Del resto, faccio esattamente quello che fanno tutte le donne tutti i giorni: l'equilibrista, cercando di conciliare vita lavorativa, vita familiare e momenti di svago.

- Quali altri interessi coltiva?

Mi piacciono le cose semplici: godermi la famiglia, il mio cane, stare con gli amici, viaggiare. Certamente la politica continua ad essere una mia passione.

- Progetti futuri?

Odio gli indifferenti”, come diceva Gramsci, e ho sempre creduto che in questo mondo ognuno debba fare la propria parte per combattere ingiustizie e soprusi e aiutare chi è in difficoltà. Ho sempre cercato di farlo nel miglior modo possibile e continuerò a farlo anche nel futuro da cittadina o in qualsiasi ruolo io sia chiamata a ricoprire.

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