AREZZO
Immagine di fantasia generata con Ia
Era giugno dell'anno scorso e il caso ad Arezzo fece abbastanza rumore: un cagnolino meticcio lanciato per aria dal suo padrone, come fosse un pupazzo di peluche. Accadde ai giardini di Campo di Marte e una testimone allertò la polizia municipale. La movimentata situazione si concluse con la denuncia per maltrattamenti, il sequestro dell'animale, fiumi di commenti social e il plauso dell'amministrazione comunale agli agenti per il tempestivo intervento. A distanza di quasi un anno il trentenne nigeriano al quale fu tolto il cane è stato prosciolto dal giudice del tribunale di Arezzo per l'insussistenza di elementi a suo carico ed è stata disposta la restituzione dell'animale al proprietario.
Ma c'è un problema: il meticcio non si trova più. Che fine ha fatto? Con l'intento di proteggerlo, il cagnolino era stato affidato ad una persona, una cittadina di Arezzo, come avviene in questi casi a seguito delle dovute autorizzazioni. Una misura provvisoria che in certi casi diventa anche definitiva. Ma stavolta la situazione ha preso una piega diversa: il presunto maltrattatore è stato pienamente riabilitato lo scorso marzo, ma non riesce a ricongiungersi con il cagnolino. È sparito. A quanto si sa sarebbe scappato. In corso verifiche, riscontri, carteggi tra uffici giudiziari. A ieri il nigeriano - ci conferma il suo avvocato difensore - non ha potuto riavere il pet. Nei giorni scorsi si sarebbe recato presso il canile comunale insistendo per riaverlo.
Una spiacevole situazione che in teoria potrebbe avere conseguenze per chi era affidatario, come sottrazione - seppur involontaria - di cose o altro sottoposte a sequestro. La questione è aperta e in attesa di una definizione. Il fatto all'origine della storia avvenne a Campo di Marte e il caso del cucciolo meticcio lanciato per aria più volte fece un certo clamore. La segnalazione riferiva di un uomo che maltrattava un cagnolino di pochi mesi. All'arrivo degli agenti, la reazione del nigeriano sarebbe stata improntata al nervosismo. Ci fu mobilitazione di cittadini e anche dipendenti Asl dei vicini uffici. Dovette intervenire anche l'ambulanza, per il trentenne agitato. In prima battuta del cucciolo si occuparono gli operatori di Enpa. Poi l'affidamento. Ora il mancano ritorno tra le braccia del proprietario.
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