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Arezzo

Papa Leone XIV visto dall'ex capo della gendarmeria vaticana Domenico Giani. "Bella cordialità con lui". E una speranza per il futuro

Luca Serafini

10 Maggio 2025, 06:54

Giani tra Prevost e Ratzinger

Giani tra Prevost e Ratzinger

Domenico Giani è stato l'angelo custode degli ultimi tre Papi, ma nel suo percorso professionale e umano ha avuto modo di incrociare e conoscere anche Robert Francis Prevost, ora Papa Leone XIV. C'è pure una foto che ritrae l'ex capo della gendarmeria vaticana tra Benedetto XVI e l'attuale Pontefice. Risale alla primavera del 2007. Visita a Pavia, dove il nuovo Papa ha il cuore perché lì ci sono le spoglie di Sant'Agostino. Lo sentiamo, prima del volo per il Gambia come ambasciatore dell'Ordine di Malta.

- Giani, cosa può dirci del Santo Padre?

Ho avuto modo di conoscerlo quando era priore generale degli agostiniani, che avevano la curia generalizia adiacente al colonnato di San Pietro. Ci sono stati vari momenti in cui ci siamo visti, anche per la presenza in Vaticano della parrocchia di Sant'Anna che è degli agostiniani. Rapporti continui e costanti, una bella cordialità. E' una bella persona, simpatico, disponibile.

- Fumata bianca sorprendente.

Una nomina inaspettata rispetto ai nomi che si facevano alla vigilia. Come sempre accade, le scelte le fanno i cardinali quando chiudono la porta della Sistina, guidati dallo Spirito Santo che avrà ispirato i cardinali verso la figura che appare la migliore in questo momento per guidare la Chiesa.

- Cosa l'ha colpita del suo primo discorso?

La “pace disarmata e disarmante”, il dialogo, i ponti da costruire. Una Chiesa sinodale, in cammino. E a me come presidente delle Misericordie questo fa piacere particolarmente, perché siamo un movimento, appunto in cammino.

- Lei che ha seguito i Papi nel mondo, intravede possibilità per una visita di Leone XIV ad Arezzo?

Molto prematuro dire qualsiasi cosa. Però il Papa ha legato subito il suo pontificato a Maria, alla Madonna, allora ci sono prospettive positive, considerando che la Madonna del Conforto è un'icona così amata, che accompagna da secoli un popolo, e dunque potrebbe un domani essere il motivo per cui il Santo Padre la possa incontrare essendo subito evidente il vincolo mariano che lo ispira.

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