LA STORIA
Antenna via Sicilia
Il comune di Arezzo ha deciso di fare ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar della Toscana che, a maggio, aveva respinto l’opposizione del Comune stesso all’installazione di un’antenna della telefonia mobile in via Sicilia.
I lavori di scavo dell’antenna erano iniziati a fine gennaio 2024 per arrivare al termine a marzo 2025 con l’installazione, fortemente osteggiata dai residenti che si erano costituiti in un comitato. Una mobilitazione poi continuata con una serie di sit-in e una petizione che aveva raccolto 1.800 firme. Il Comune di Arezzo, nell’ottobre scorso, accogliendo le motivazioni della protesta del comitato aveva disposto il ripristino dello stato dei luoghi. L’atto era stato conseguente al parere tecnico che aveva evidenziato la prevalenza della tutela della salute pubblica sull'erogazione di servizi di telefonia mobile peraltro già disponibili nell'area interessata. Era stata inoltre evidenziata la mancanza dei criteri di indifferibilità ed urgenza quali presupposti per il rilascio dell'autorizzazione e l'indisponibilità della ditta a individuare una diversa possibile collocazione dell'impianto come richiesto dall'amministrazione. La società di telefonia aveva presentato ricorso e i giudici del Tar lo hanno accolto. Secondo i giudici amministrativi non c'è pericolo per la salute pubblica, perché le emissioni elettromagnetiche restano nei limiti, come dimostrato dal parere favorevole all'antenna dato a suo tempo dall'Arpat.
Adesso è il Comune a ricorrere al Consiglio di Stato contro questa decisione del tribunale amministrativo. Ad annunciarlo il vice sindaco di Arezzo Lucia Tanti.
“Insieme all'assessore Francesca Lucherini abbiamo proposto al sindaco e alla giunta, che ha approvato all'unanimità, di ricorrere al Consiglio di Stato per l'antenna di Via Sicilia – afferma Lucia Tanti - rispettiamo ovviamente la sentenza del Tar, ma riteniamo che sia molto fragile e sbrigativa ed è per questo che ricorriamo al Consiglio di Stato visto che è un nostro diritto. Il fatto che il piano antenne sia in via di approvazione non rappresenta nessun elemento di rilievo perché non esiste urgenza, non esiste indifferibilità, dopo il via libera di Arpat non si è mai posto il tema sanitario, ma invece esiste il dovere di una interlocuzione leale con l'amministrazione su più siti a parità di servizio”. Il vice sindaco poi, pone l'accento, su un mancato confronto con l'azienda.
“Interlocuzione e confronto non sono mai stati accolti dall'azienda nei termini che lo abbiamo chiesto - prosegue la Tanti - questo è il punto politico vero sul quale non vogliamo recedere di un millimetro. Forti di questo presupposto, nel massimo rispetto del Tar, ma più ancora dei nostri diritti di amministratori e dei diritti dei nostri cittadini, noi proseguiamo nella nostra strada e manteniamo fede agli impegni presi.”
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