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Arezzo

Mattarella agli 8 mila giovani di Rondine: la pace, i confini, il dialogo e l'uso corretto del web. Cita Montessori e Sant'Agostino

"Modellare i tempi con i nostri comportamenti". La Cittadella palestra di relazioni per una società senza nemici

Luca Serafini

07 Giugno 2025, 00:05

Sergio Mattarella

Il presidente Mattarella a Rondine

Davanti a 8 mila giovani seduti a gambe incrociate sui prati di Rondine, un po’ oasi biblica, un  po’ Woodstock, un po’ laboratorio di speranza, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella auspica una doppia “rivoluzione di pensiero”. In Europa e tra i ragazzi di oggi che lo ascoltano gomito a gomito dopo la marcia da Arezzo alla Cittadella della Pace.  “L’Unione europea è nata grazie ad un capovolgimento di prospettiva” scandisce Mattarella, “Robert Schuman e Alcide De Gasperi, vivendo in zone di confine, avevano maturato l’idea e la convinzione che i confini non fossero punti di separazione, ma occasione di incontro e che fosse irrazionale, incomprensibile, insensata, la guerra tra popoli vicini”.

Oggi che gli equilibri scricchiolano anche nel vecchio continente tra razzi, armi, incursioni, “l’Europa, resistendo agli attacchi che subisce dall’esterno e dall’interno da chi coltiva il desiderio di ritornare alla contrapposizione tra nazionalismi”, è chiamata a divenire “uno dei perni di dialogo internazionale nella comunità del mondo, per ridisegnare tutti insieme un nuovo sistema di sicurezza, di coesistenza, di collaborazione, che allontani gli spettri della guerra e del contrasto così radicale”. E l’Italia deve fare la sua parte.

Poi il messaggio ai giovani. Mattarella, con a fianco Franco Vaccari, padre della Cittadella che trasforma nemici in amici, lancia la seconda sfida della giornata, non meno ardua: sull’uso dei social. “Il web è nato per consentire conoscenza e amicizia oltre ogni confine” premette il capo dello Stato rispondendo alle domande degli studenti Lorenzo Rampi e Chiara Cometto “ma contiene un’insidia, rischia di far ignorare il rapporto umano, di far dimenticare la relazione personale e di isolare in una bolla di solitudine e quindi di ignorare l’umanità altrui”. Anche qui questione di confini tra l’uno e l’altro, di contatti, prossimità, dialogo e collaborazione da riscoprire. “Vivere gli eventi con gli altri, conoscendoli, fa apprezzare, condividere anche, e farsi carico dell’umanità altrui”.

Il presidente plana dal cielo azzurro con nuvole bianche nel borgo di Rondine, poco dopo mezzogiorno, con l’elicottero partito da Roma dopo il primo incontro ufficiale in Vaticano con Papa Leone XIV. Tra i temi affrontati i conflitti in Ucraina e Medio Oriente. Il filo della pace viene ripreso in questo spicchio di Toscana aretina, dove convivono e studiano fianco a fianco giovani di Paesi nemici, anche di Russia e Ucraina, anche di Israele e Palestina. L’intuizione di Franco Vaccari diventata scintilla, metodo. Sempre più diffuso e applicato, riconosciuto, ora anche dall’Unesco. “Qui i giovani si mettono in gioco trasformando l’inimicizia ereditata in amicizia praticata. Si incontrano e si guardano negli occhi”, spiega Vaccari.

Un mix che da 28 anni funziona. La filosofia della pace: “Nessuna ingiustizia subita, giustifica una nuova ingiustizia”.

Non c’è Liliana Segre, troppo caldo per lei, ma sono presenti i suoi tre figli. E resta l’aura del messaggio eterno lasciato qui nel 2020 dalla sopravvissuta dell’Olocausto. “Questo spazio si chiama Arena di Janine” ricorda Vaccari “dal nome della ebrea francese deportata che Liliana vide sparire, ad Auschwitz, mandata dai nazisti alla camera a gas, senza averla salutata e questo le è sempre rimasto un peso nel cuore”. Un’intitolazione di memoria e monito contro “l’odio e l’indifferenza”, rimarca il fondatore della Cittadella. Che aggiunge: “In questo prato rideva e scherzava Shani, ragazza israeliana che ha frequentato Rondine, una delle vittime del 7 ottobre 2023”. Il massacro firmato da Hamas. Al pari, Vaccari chiede la fine delle sofferenze del popolo palestinese: basta orribili, inaccettabili stragi a Gaza. E si fermi la guerra senza fine in Ucraina.

Nei prati di Rondine la moltitudine di ragazze e ragazze con cappellini, calzoncini corti, zainetti, t-shirt segue ogni parola. E’ il popolo del YouTopic Fest con titolo ImmaginAzione.

Ma come si fa a migliorare il mondo? chiedono e si chiedono i ragazzi. “Si comincia con piccole cose anche scomode” dice uno studente della Colombia. “Se non crediamo nella nostra forza lasciamo le strade libere a chi pratica la violenza” riflette una ragazza del Kosovo.

Il presidente si rivolge al mondo della scuola e cita Maria Montessori: “Evitare le guerre è compito della politica, costruire la pace è compito dell'educazione”.

Infine, per spronare il popolo della pace, anche i più scoraggiati perché intorno ci sono guerre e i tempi sono difficili, Mattarella usa le parole di Sant’Agostino, caro a Papa Leone: “I tempi siamo noi”. Diamoci tutti da fare. “Sì, i tempi si modellano con i nostri comportamenti e qui a Rondine non viene solo trasmesso un messaggio prezioso, ma si vive una palestra di rapporti umani che costruisce relazioni che esprimono il tessuto di pace, ciò di cui c’è bisogno”.

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