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IL CASO

L'arbitro picchiato ad Arezzo è tornato in ospedale. Il babbo Simone: "Aveva forti dolori"

Francesca Muzzi

12 Giugno 2025, 07:12

Simone Petrelli

Simone Petrelli il babbo dell'arbitro picchiato

Lorenzo Petrelli, l’arbitro 18enne picchiato domenica scorsa allo stadio di Arezzo dopo la partita del torneo Under 13, dal babbo di un giocatore, ieri mattina è dovuto tornare in ospedale. Accusava forti dolori e giramenti di testa e così suo padre, Simone, ha deciso di accompagnarlo al pronto soccorso del San Donato. “Lorenzo ha trascorso una notte agitata e particolarmente difficile - racconta Simone Petrelli - per i forti dolori e per i giramenti di testa. Nemmeno gli antidolorifici facevano effetto. E così ieri mattina abbiamo deciso di tornare in ospedale”. “I medici lo hanno sottoposto ad una tac - dice ancora il padre - che per fortuna ha dato esito negativo e poi gli hanno dato degli antidolorifici per vena, anziché per bocca, affinché agissero con più velocità”. Dopo qualche ora Lorenzo è stato dimesso ed è tornato a casa.

Tutto questo a 48 ore dal drammatico episodio accaduto domenica scorsa, quando il giovane arbitro della sezione Aia di Arezzo, è stato aggredito brutalmente dal babbo di un giocatore al termine del memorial “Mirko Paggini”. Lorenzo è stato raggiunto dall’uomo dentro lo spogliatoio dello stadio Comunale ed è stato picchiato, mentre in campo c’erano le premiazioni della finale tra Arezzo e Vis Pesaro. E proprio la società marchigiana che lunedì, in un comunicato aveva espresso il suo disappunto e rammarico per quanto accaduto, “a noi della famiglia Petrelli non ha mandato nessun messaggio”, dice ancora Simone.

Chi in questi giorni è rimasto molto vicino al giovane Lorenzo “tutta l’Aia a cominciare dal presidente Sandro Sarri e poi ancora Sauro Cerofolini (ex presidente dell’Aia ndr) e non solo. Anche tutti i vertici a livello nazionale. Ogni giorno chiamano Lorenzo per sapere delle sue condizioni”. Il padre continua a parlare di un gesto bestiale e “andremo fino in fondo alla vicenda, perché non si può andare ad arbitrare una partita e rischiare di uscire dallo stadio in ambulanza”. Nessun messaggio di scuse, come detto, dalla Vis Pesaro e nemmeno dal padre che ha picchiato l’arbitro. “Non lo vorrei sentire”, dice Simone. La procura sta indagando. Il reato ipotizzato è quello di lesioni aggravate e sequestro di persona. L’uomo infatti - ci sono i video - sarebbe entrato nello spogliatoio e avrebbe chiuso la porta. Le indagini sono in corso, mentre Lorenzo ripete a babbo Simone che spera di tornare in campo il più in fretta possibile.

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