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Castiglion Fiorentino

A 9 anni disse: "Mi sposerò qui". Favole che diventano realtà sotto e sopra alla torre del Cassero: scene da due matrimoni

Coppia olandese e coppia degli Usa protagoniste di cerimonie molto particolari

Piero Rossi

13 Giugno 2025, 07:26

Scene da due matrimoni: favole che diventano realtà sotto e sopra alla torre del Cassero

Se non fossero vere, sembrerebbero favole, ma sono due storie vere.
SPOSI OLANDESI
C'era una volta una bambina olandese di 9 anni, Charlotte, lei venne con i genitori a Castiglion Fiorentino, alloggiando in un noto agriturismo della Val di Chio.
La bambina fu ammaliata da quella natura, da quei cibi nuovi, da una ospitalità che la fece sentire una reginetta coccolata. Fu un cambio di scenario dalla fredda Olanda, ad una Italia che la sorprendeva in tutto. La bambina a metà vacanza sbottò a tavola, rivolgendosi ai genitori... Io mi voglio sposare qui.


Detto a nove anni sembrava uno dei tanti discorsi fantasia che i bambini fanno, i genitori non prestano attenzione, ma riportano Charlotte ogni anno in vacanza a Castiglion Fiorentino.
Ebbene dopo 25 anni Charlotte si è sposata, ha tre figli, ma non si è dimenticata del suo sogno di bambina ed è venuta a Castiglioni a festeggiare. Non ha fatto un semplice rinfresco ma si è dotata di un'agenzia per eventi olandese in Italia, la MIRacoli di Firenze. Allora vi è stata una unione di Amorosi Sensi, perché la titolare dell'agenzia, Miriam, è innamorata di Castiglioni e della piazza del Municipio con il Loggiato Vasariano e la vista sulla valle. Miriam è sbarcata a Castiglioni, e l'ha stravolta in modo migliorativo.

Niente ricorda l'Olandesina che nei Caroselli degli anni '60 faceva la pubblicità del detersivo AVA - come Lava -, ma una Olandese 3.0. Ha ottenuto il permesso di uso totale della piazza, quindi no auto, neppure quelle dei disabili, la piazza doveva essere a tono alla bellezza del Loggiato. Tolte le caprette del divieto di sosta perché sciupavano le foto, tolti i bidoni della spazzatura. Finalmente una piazza totalmente vuota, anche i castiglionesi passando sono rimasti storditi e sbigottiti da tanta pulita visione. Poi Miriam, dal fisico e altezza da Valkiria, dai modi di direzione di un generale che dirige la Prima Linea, ha messo mano all'ottica del bar della piazza.

Sistemata l'ottica dell'ingresso al bar, preferendo l'esposizione di un'anta del portone in sapore medievale che sfoggia il logo del locale, metallico rugginoso, ma fascinoso, i tavoli sotto il loggiato messi in doppia fila, tavoli allineati ed addobbati, finalmente hanno dato un senso di ordinata accoglienza.
Conoscendo l'italica improvvisazione, per non sbagliare si è portata le proprie tovaglie. Ha avuto da dire anche sugli infissi troppo moderni di un negozio in piazza, ...ma come ha fatto la Sovrintendenza ad accettarli. Come si fa a tenere la piazza piena di auto, di fronte alla bellezza del Vasari. Ha ragione.

Lo dice con una punta evidente di rabbia, come se fosse residente a Castiglioni, quella rabbia su situazioni estetiche cittadine che invece i Castiglionesi assorbono come ineluttabili. Ma poi è una condizione che si ripete sfortunatamente in ogni città. Le città non sanno vedere se stesse con occhi diversi. Questo è un grosso freno al miglioramento cittadino, e fonte di spese inutili per migliorare con interventi spot che evaporano nell'arco di settimane.
Il top della sua rabbia è quando ha parlato della catafalco fontana piazzato in quella piazza durante il Maggio Castiglionese, mentre ne parlava andava furiosa avanti ed indietro in un metro quadro, come un toro in un recinto stretto. Sintomo che ama Castiglioni, altrimenti ne parlerebbe in modo ordinario.
Le ho dato sponda, rincarando la dose, parlando dell'illuminazione notturna con fari da stadio, basterebbe poco per renderla sexy di notte.

Ma i turisti stranieri ed italiani hanno gli occhi di Miriam, ed occorrerebbe ascoltare con solerte azione conseguente gli impulsi che vengono da chi viene da fuori, e non contentarsi di statistiche in aumento. Occorre scandagliare dentro questi aumenti di presenze in termini di giudizio su cose date per scontate e non importanti per i residenti. Vi sarebbe da raccogliere miriadi di dettagli da migliorare.
Ritorniamo alla nostra favola.

Gli sposi hanno fatto venire in volo dall'Olanda fino a Peretola oltre 60 invitati, quasi un aereo intero, prelevati da otto van neri, tutti Mercedes, con vetri oscurati ed apertura portiere con movimento elettrico, gli autisti tutti con abito e cravatta neri, camicia bianca, occhiali da SWAT, alcuni autisti era bionde decise. Sembrava un film quando la CIA, con veicoli uguali a quelli, tutti neri, scorta uno sceicco nel deserto. Uno tsunami il vedere passare questi mezzi per il Corso sotto gli occhi increduli ed inconsapevoli dei negozianti.
Poi il contrasto gioioso. Gli sposi, con i tre figli sono entrati in piazza usando una Autobianchi Bianchina Cabriolet del 1964 celeste, trovata a Cortona, vestiti un po' vintage, il babbo ed i figli solito cappello bianco con fascia nera, come gioiosi gangster di Chicago.

Tutto olandese, anche il fotografo, ed il Maestro di Cerimonia, Alphonse, un omone vestito da dandy, con fiocchino giallo che faceva pendant con la pochette gialla sul taschino, ed... uno sgabello giallo di plastica che usava per ergersi sulle persone quando, con voce baritonale, spiegava il luogo condito con storielle. Fa il Maestro di Cerimonia di professione. Poi il corteo è sceso per il corso riempiendolo.
Tappa ghiotta dal Bistecchiere Muzzicone. Hanno trovato il sindaco Mario Agnelli che ha dato il benvenuto, un piacevole imprevisto che ha gratificato gli Olandesi. La nottata ha visto gli oltre 60 ospiti dormire cullati nel solito agriturismo in cui la bambina Charlotte, 25 anni fa, pronunciò la promessa di venire a Castiglioni a sposarsi, l'Agriturismo Baccelletti.
Ma prima di coricarsi tre cantanti lirici, finalmente Italiani, hanno fatto la colonna sonora alla favola, mettendo un ultimo accento all'esperienza italiana

SPOSI AMERICANI
La settimana della Favole a Castiglioni è continuata il giorno dopo. ... Anche qui, C'era una volta il babbo dello sposo, Jeff, che venne a Castiglion Fiorentino. Quando suo figlio Jared gli disse che si voleva sposare, il babbo senza esitazione indicò Castiglioni come luogo, ed addirittura ha scelto un posto tra terra e cielo, la cima della Torre del Cassero.
I matrimoni in quei pochi metri della cima del Cassero assumono un feeling trascendentale, dà l'idea di essere soli sopra il mondo, una sensazione non ripetibile in una chiesa.

Jared, 24enne Californiano dell'area di San Francisco, si è unito ad Hannah della West Virginia, stato a ovest di Washington D.C., stato decantato da John Denver nella famosa Take me Home Country Roads. Cerimonia con pochi invitati, ma tutti eccitati per la location. Ha fatto il debutto con la fascia tricolore di celebratore del matrimonio, Carlo Landucci, supportato da opportuno interprete linguistico per la cerimonia.

Lui era ancora più eccitato ed emozionato degli sposi. La salita delle irte scale che portano in cima al Cassero è propedeutica allo sbucare in cima da una botola e trovarsi con un veduta a 360 gradi. Uscire da un buco stretto, ed avere una vista che riempie gli occhi: questo passaggio è il trucco che la Torre riserva per far esclamare Wooow. Castiglioni piano piano, come dice una nota canzone, is sitting at the top of the world, sta sedendo in cima al mondo, con riservatezza e qualità.

Piero Rossi

Aretino turista a Castiglioni - Comunicatore

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