LA STORIA
Il borsello ritrovato
Ci sono storie che fanno bene al cuore e ridanno fiducia nel prossimo. Una di queste è accaduta martedì scorso. Lui si chiama Jetmir Krasniki, 24enne di origini macedoni, ma in Italia ormai da tantissimi anni. Lavora e gioca a calcio nella Fortis Arezzo, a Pescaiola. Ed è da lì che comincia la nostra storia. Perchè nel dicembre scorso, Jetmir, il giorno 3 per l’esattezza, posta un appello. “Ho perso il borsello vicino al campo di Pescaiola - scrive su facebook - Sperando di potere trovare qualche anima buona, se qualcuno vede un borsello nero, lo può lasciare al campo sportivo o in qualche bar, oppure se mi può contattare”.
Fine del post e mano a mano che i giorni passavano, fine anche delle speranze. “Mi ero messo l’anima in pace, più le settimane passavano e più non avevo notizia del mio borsello. Ormai lo avevo perso. Dentro oltre a ricordi e soldi, circa un centinaio di euro, anche i documenti, le carte”. Jetmir quindi deve rifare tutta la trafila per riavere duplicati e quanto altro. Poi succede l’impossibile: “Circa due settimane fa mi arriva una lettera della polizia municipale che avevano qualcosa per me agli oggetti smarriti. Sinceramente ho pensato subito al borsello, ma è stato un pensiero che ho ricacciato via, perché mi sono detto che dopo 8 mesi era praticamente impossibile”. E invece: “Martedì vado alla caserma della polizia municipale e mi dicono che hanno il mio borsello. Lo apro e dentro, con mia grande sorpresa, c’era tutto. Non mancava nemmeno un centesimo. Tutto. Soldi, documenti e ricordi”. E adesso Jetmir vuole rintracciare la persona che lo ha riportato alla polizia municipale: “Intanto la ringrazio pubblicamente. In un mondo dove spesso sentiamo solo notizie negative, questo gesto mi ha ricordato che esistono ancora persone oneste e soprattutto con un cuore grande così. Mi piacerebbe che la persona o le persone che hanno riconsegnato il mio borsello, mi contattassero. Meritano davvero un grandissimo grazie”.
Un’avventura e un episodio che ha sorpreso anche gli stessi addetti della Municipale che ogni giorno hanno a che fare anche con gli oggetti smarriti che vengono riconsegnati. “E’ stato un gesto bellissimo - dice ancora Jetmir - e dopo otto mesi sinceramente non ci speravo più, soprattutto di ritrovarlo con dentro tutto. Un gesto che davvero riconcilia con il mondo e che insegna che se c’è gente capace di farlo, allora lo siamo tutti”.
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