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LA STORIA

Serena: "Il gatto Jack era, ogni giorno, sulla tomba del mio fidanzato. Oggi curo i gatti del cimitero"

Francesca Muzzi

12 Agosto 2025, 05:54

Il gatto sulla tomba di Lorenzo

Il gatto sulla tomba di Lorenzo

Chi ha letto “Cambiare l'acqua ai fiori”, ci trova già delle analogie in ciò che andiamo per raccontare. Una storia sottovoce, cominciata, purtroppo con una morte, ma come cantava De André, dal dolore possono nascere fiori, specialmente se a guidarti in una determinata direzione non è più una persona, ma un animal. In questo caso un gatto, il gatto Jack, ma il nome arriverà dopo. Dopo quella tragica mattina nella quale Serena Berti, la protagonista della nostra storia, perse il suo fidanzato, Lorenzo a causa di un malore. Un amore lungo 21 anni che si spezzò in pochissimi minuti. Era il 2016 e Lorenzo venne sepolto nel piccolo cimitero di Santa Flora.

“In quel momento - racconta oggi Serena che è titolare de La Bottega della Natura - Il mondo mi è crollato addosso, dilaniata dal dolore mi sentivo come se avessi perso una gamba. Ero come mutilata, divisa in due. Ma nonostante il dolore che a volte mi piegava, non mi volevo lasciare abbattere, cercavo, anche in quella situazione drammatica di vedere sempre il bicchiere mezzo pieno. Ogni giorno, estate e inverno, freddo e caldo, andavo a trovare il mio Lorenzo. Così come faccio anche oggi. Mi sedevo sulla sua tomba che prima era di legno e poi di marmo, prendevo la sua foto tra le mie mani e parlavo con lui".

Ma un giorno accadde qualcosa di strano e meraviglioso. “Ogni volta che andavo a trovare Lorenzo, dalle parti della sua tomba, si aggirava un gatto che faceva cose strane. Guardava la foto di Lorenzo e a volte ci si strusciava sopra, quasi come a coccolarlo. Mi meravigliò per come lo trovavo a guardarlo. Da allora, ogni volta che andavo al cimitero, lo vedevo lì, sulla tomba di Lorenzo e quando non c'era lo chiamavo, perché a quel punto avevo deciso di dargli il nome. O per meglio dire quel nome se lo scelse da sé: Jack. Jack, era il nomignolo che avevo dato a Lorenzo. Era strano, perché quando arrivavo al cimitero e mi rivolgevo a Lorenzo dicendogli 'Jack sono arrivata', ecco che compariva il gatto, così, io dico che si è chiamato da solo".

"Per un anno Jack mi ha aspettato ogni giorno sopra la tomba. Quando non lo vedevo lo chiamavo e lui c'era. Poi d'un tratto sparì e ricomparve molto tempo dopo magrissimo e quasi moribondo. Lo portai di corsa dal veterinario e lo salvammo. Aveva un'infezione che lo avrebbe portato in pochi giorni alla morte. Ma Jack in quel momento era come se avesse giocato il jolly tornando da me quel giorno. Adesso Jack da gattino del cimitero è diventato velocemente il gatto del divano, è venuto in casa con me e con gli altri miei 2 gatti Sophie(che purtroppo ci ha lasciati) e Panterina".

Ma la storia non finisce qui. Perché Jack si è moltiplicato e in quel piccolo cimitero sono arrivati tanti altri gatti. “Si sarà sparsa la voce, fatto sta che non avrei potuto mai lasciarli morire". E così quel dolore grande, in parte, è stato risarcito dall'amore dei gatti per Serena e viceversa. Quel vuoto è stato un po' colmato dai mici che oggi sono stati riconosciuti come una colonia felina, la numero 291 che si chiama Amici di Jack, c’è anche una pagina facebook a loro dedicata. E chi vuole, come vuole, può aiutare questa colonia.

Intanto dice Serena: "La mia amica Sabrina titolare del negozio Fido e Felix si è offerta, mettendosi a disposizione come punto di raccolta alimentare per gli amici di Jack. Chi volesse dare una zampa può farlo lì, oppure in autonomia, portandolo direttamente a me in negozio in via Petrarca 61 o come vuole. Ho sempre fatto da sola, ma agli aiuti non si rinuncia mai, non per me, ovviamente, ma per i mici".

Eccola qua. Questa è la storia di Serena. Un po' Perrin un po' De André. Di sicuro tanto amore.

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