Il sottopasso
Nella foto uno dei recenti allagamenti del tunnel
Al lavoro per non far allagare il tunnel Baldaccio. Costruttivo sopralluogo all'interno del sottopasso per cercare soluzioni utili. Adesso si lavora per progettare gli interventi. L'assessore Marco Sacchetti insieme ai tecnici del Comune e di Nuove Acque e al direttore dei lavori si sono incontrati per analizzare le cause che sono all'origine dei ripetuti allagamenti che hanno messo in sofferenza la circolazione stradale nella zona del nuovo tunnel Baldaccio. Ad agosto infatti più volte la carreggiata è finita sott'acqua ed adesso la priorità è evitare di veder l'acqua alzarsi sopra l'asfalto. Alla base dell'allagamento ci sarebbe la sofferenza del sistema fognario di via Alessandro Dal Borro da analizzare nella sua complessità.
Servirà quindi trovare soluzioni per evitare che la rete fognaria entri in pressione “rigurgitando” nel tunnel. “Il sopralluogo tra tecnici” spiega Marco Sacchetti “è servito a confrontarci e fare valutazioni sulle probabili cause che sono all'origine degli allagamenti in modo da trovare le soluzioni. E' stato un incontro costruttivo durante il quale abbiamo approfondito le problematiche sulla rete fognaria di via Alessandro dal Borro. Adesso ci sarà da affinare le ipotesi progettuali che abbiamo ipotizzato per minimizzare le problematiche evidenziate”. In parte già l'intervento di protezione della scarpata che si affaccia sulla rotatoria ha mitigato il rischio di far finire in strada il fango evitando l'erosione del terreno. Lo studio della rete fognaria tramite videoispezione effettuato da Nuove Acque ha poi consentito di evidenziare alcune criticità per le quali presto saranno effettuati interventi risolutivi.
“Tra le cause” aggiunge l'assessore Marco Sacchetti “c'è sicuramente il fenomeno che sulla carreggiata finiscono non solo le acque piovane di pertinenza delle rampe del tunnel ma anche il 'rigurgito' delle acque del fognone di Pescaiola che va in pressione”. “In pratica” spiega Sacchetti “è come se il tunnel Baldaccio fosse la cassa di espansione e quindi serve un sistema che consenta al sistema fognario di non rigurgitare nel sottopasso. È evidente che un metro di profondità di acqua all'interno del tunnel non è acqua piovana”. Serve quindi un intervento per evitare che la rete fognaria di via Alessandro dal Borro non scarichi nel tunnel ma non solo. “Stiamo valutando” aggiunge l'assessore Sacchetti “anche di fare un intervento sul piazzale dell'ex scalo merci per far sì che l'acqua piovana sia convogliata e dirottata altrove”. E si moltiplicano gli interventi. “Inoltre allo studio c'è l'ipotesi di installare un sistema per sollevare le acque nel caso in cui comunque si verifichino condizioni meteorologiche estreme in modo che possa tempestivamente entrare in funzione un sistema con pompe”.
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