IL CASO
La ex sede della Camera di commercio
È andata deserta la terza asta per il palazzo di vetro. Ora si tenta il quarto appello. L'asta era in programma giovedì 25 settembre. L'offerta partiva da un'offerta minima è di 2.337.600 euro, con un rilancio di 5.000 euro. Il prezzo base è invece di 3.116.800 euro. Prezzo che, ovviamente, si era già ridotto rispetto alle prime due precedenti aste quando era più di quattro milioni a febbraio (la prima chiamata) e di 3 milioni e 896 mila euro la seconda nel mese di maggio.
Il palazzo di vetro è un lotto unico composto da un “ampio fabbricato avente un livello interrato e 7 livelli fuori terra oltre un ulteriore livello di copertura ove sono posti altri locali. Più precisamente il fabbricato è costituito da due volumi di cui uno con 8 livelli complessivi ed uno con due livelli fuori terra. La superficie lorda del fabbricato è di mq 944,30 per il piano interrato e per mq 2.658,72 per i livelli da piano terra al settimo”, si legge nella descrizione del sito delle aste giudiziarie.
Per tutti gli aretini è invece il palazzo di vetro, così chiamato per le vetrate, appunto, che lo circondano in tutti i suoi lati. La storia del palazzo che un tempo ospitava la Camera di commercio si ferma al 2010 quando appunto l’ente si trasferì ad Arezzo Fiere e Congressi. Da quel momento, il palazzo di ventro, è stato abbandonato. Anche se c’era un progetto che, in caso fosse andato in porto, avrebbe trasformato il palazzo di vetro in appartamenti di lusso. Costruito nel 1968, c'era infatti un ambizioso piano di restyling e riconversione in chiave residenziale di lusso, presentato da una società che lo rilevò dal proprietario per circa 8 milioni. Un progetto che naufragò e del quale non se n'è saputo più niente.
In questi anni, la grande struttura che svetta alta e che ai suoi piedi ha altri locali adibiti ad ufficio e che ovviamente non rientrano nell’asta, è stata praticamente abbandonata e fatta oggetto di occupazione abusiva e spaccio. Basta fare un giro intorno alla struttura per vedere sporcizia e anche qualche indumento abbandonato, segnali che il grande palazzo era servito come rifugio per i senza tetto. E pensare che è posto in una delle zone più eleganti della città, viale Giotto, appunto e che a sentire i residenti in questi anni la situazione di degrado non è andata certo a migliorare. Ora il quarto tentativo.
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