IL CASO
Nuova asta per il palazzo di vetro
Torna all’asta il palazzo di vetro che si trova in viale Giotto e che fino a poco tempo fa ospitava la sede della Camera di Commercio. È la seconda chiamata, dopo che la prima asta era andata deserta. L’appuntamento è per giovedì 15 maggio alle ore 9. Il termine ultimo per presentare l’offerta è mercoledì 14 maggio. La prima asta era andata deserta. Non c’erano state alcune offerte per quel palazzo che spicca verso l’alto, costruito con tante vetrate, da qui il termine palazzo di vetro, e che avrebbe dovuto essere sede di appartamenti di lusso.
Il prezzo base è di 3 milioni e 896 mila euro. L’offerta minima è di 2 milioni e 922 mila euro. La speranza dell’asta è l’unica soluzione per quel palazzo costruito nel 1968 e che ha una superficie lorda del fabbricato di mq. 944,30. Il palazzo, come si legge nell’annuncio, sarà venduto come lotto unico. C'è scritto che si tratta di un fabbricato residenziale in fase di realizzazione, appunto per il progetto che c’era e che c'è di trasformarlo in condomini. Un progetto che potrebbe ancora essere attuato. C'era infatti un ambizioso piano di restyling e riconversione in chiave residenziale di lusso, presentato da una società che lo rilevò dal proprietario per circa 8 milioni.
Un progetto che naufragò e che è rimasto solo sulla carta. Perché dal vivo, il palazzo di vetro che svetta in uno dei quartieri più belli della città, è rimasto come venne lasciato nel 2010 quando la Camera di Commercio traslocò all’attuale Arezzo Fiere e Congressi. Forse è peggiorato. In questi anni più volte ci siamo addentrati all’interno di questo scheletro dove spesso è preda di tossici e altro. Intorno al palazzo regna il completo abbandono e una soluzione deve essere trovata al più presto. E il palazzo di vetro non è l’unico fantasma di cemento che si trova in città.
Tra questi come non segnalare, ancora una volta, l’ex hotel Europa che si trova in pienissimo centro e che da anni è chiuso. Anche questo, di proprietà privata, non sembra trovare la strada per una riapertura. E magari farebbe anche comodo, visto che si trova proprio davanti alla stazione. Per fortuna altre strutture come l’ex palazzo Enel o come l’ex clinica Poggio del Sole hanno trovato la loro destinazione. Se invece ci spostiamo fuori dalla città, come non pensare all’ex albergo di Poti. Una struttura abbandonata ormai da anni e che fa paura anche a vederla. Perché non c’è solo la grande baita, ma anche tutta una serie di casine che ci sono intorno. E poi ancora, tornando in città ci sono i palazzi Mancini, anche quelli assegnati all’asta, ma ancora dormienti. Fino dunque al palazzo di vetro che giovedì, come detto tornerà ancora all’asta per vedere se qualcuno riuscirà prima a fare un’offerta e poi ad aggiudicarselo per vedere se quel progetto di trasformarlo in appartamenti di lusso ci sarà ancora. Nei giorni scorsi c’era stato un botta e risposta tra il sindaco Ghinelli e Gianni Ulivelli di Italia Viva che aveva proposto di trasformarlo in qualcosa per i giovani. “Ma è proprietà privata”, aveva ribadito il sindaco Ghinelli.
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