LA STORIA
I bambini della scuola calcio di Dakar
Quando Bara Mamadou Lamine Ndiaye, detto Bebeto si è presentato al sindaco di Castiglion Fiorentino, Mario Agnelli e gli ha detto “ho una scuola calcio a Dakar”, al primo cittadino si è accesa una lampadina ed ha esclamato: “niente avviene per caso”. Perché quando a Castiglion Fiorentino si nomina Dakar, la mente non può non andare a Fabrizio Meoni, lui che in Senegal ha lasciato le sue orme sulle quali continua a camminare il figlio Gioele. Ma qua si parla di pallone, perché la storia di Bebeto è legata a doppio filo al calcio. Lui che grazie all’occhio di un procuratore arrivò in Italia e dal Giulianova prese il volo nel calcio professionistico. Il Genoa, che non poteva tesserarlo, lo fece con il Lugano dove durante un’amichevole con l’Inter segnò una doppietta e il suo nome finì sui giornali di tutto il mondo.
Bebeto, 34 anni, nato a venti chilometri da Dakar che dopo avere lasciato il calcio dei riflettori, continua a giocare tra i dilettanti e un anno fa, dall’Angelana, formazione umbra, è arrivato a Castiglion Fiorentino. Ma dietro si porta un bagaglio importante. Nel 2014, Bebeto a Dakar, offre la possibilità ai bambini dai 6 ai 18 anni di giocare a pallone. “Ho due scuole calcio - racconta - Una a Dakar e l’altra più in periferia. Si chiamano ‘100% Foot’ e sono gratuite con un solo obbligo, quello che i ragazzi devono andare a scuola. E’ obbligatorio, perché in paesi come il Senegal, si fa presto a diventare delinquenti e si fa presto a non costruirsi un futuro onesto”. La scuola calcio piano piano si è riempita di bambini che giocano su quei campi tra polvere e deserto, campi del Comune che costano 5 euro al giorno. “A Dakar non c’è una povertà assoluta, ma nemmeno la ricchezza. Per questo - dice ancora Bebeto - la scuola calcio è gratis e, quando posso, aiuto le famiglie che non possono permettersi l’iscrizione a scuola per i propri figli. Se servono contributi? Sì, per comprare le attrezzature calcistiche. Come per esempio palloni”.
Per questo che anche a Castiglion Fiorentino si è subito innescata una vera e propria catena di solidarietà. Il sindaco Mario Agnelli ha inviato il suo personale contributo e proprio in questi giorni dalla Valdichiana è passato anche il sindaco di Dakar Abass Fall e lo stesso Bebeto è in contatto con Gioele Meoni, figlio di Fabrizio. “Sì l’ho conosciuto, magari insieme faremo qualcosa, chissà. Anche il sindaco di Dakar è venuto a salutarmi e a conoscere questa realtà”.
Ma non finisce qui, anzi. Perché Bebeto ha un obiettivo e cioè: “Intanto grazie all’aiuto di Mario ho affittato il campo di allenamento, ma mi piacerebbe fare nascere un centro tutto mio, senza dovere più pagare l’affitto. Una struttura dipendente solo da me, per i ragazzi. Io credo che un giorno ci riuscirò”. E noi lo stesso.
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