IL FUTURO DELLO SPORT
L'ex asilo in via della Chimera
Il Comitato Provinciale a fine dicembre deve lasciare la storica sede di via Vittorio Veneto e in questi giorni sta cercando, insieme al Comune, ma anche alla Provincia, un’altra sistemazione. All’interno del Coni, ad Arezzo, ci sono anche altre sei Federazioni.
L’assessore allo sport, Federico Scapecchi, insieme al delegato provinciale del Coni, Alberto Melis, hanno individuato una prima soluzione. Vale a dire quella dell’ex asilo di via della Chimera che è di Arezzo Casa. Un primo sopralluogo è stato fatto nei giorni scorsi. “Il Coni – sottolinea l’assessore Federico Scapecchi – vorrebbe spendere una cifra che sia pari a quella che spende oggi all’interno delle stanze di via Vittorio Veneto gestite da Sport e Salute. Noi come Comune abbiamo già visionato l’ex scuola di via della Chimera. Lo stesso ha fatto anche il Coni. Così come ha visionato anche altre sedi. Per noi quella dell’asilo di via della Chimera è una buona soluzione, vediamo quello che ne pensa il Coni stesso e a quale soluzione arriverà”. “Stiamo valutando - risponde il responsabile Alberto Melis - Ci sono diversi lavori di ristrutturazione da fare”. Nello stesso tempo, anche la Provincia sta monitorando la situazione per cercare altre opzioni. Il presidente Polcri: “Abbiamo due mesi di tempo e ci stiamo muovendo. Ci piacerebbe trovare una nuova sede, magari in qualche locale della Provincia, perché il Coni è un’istituzione che riguarda tutto il territorio”.
Ma perché avviene tutto ciò? Per capire che cosa sta succedendo occorre tornare al 2019, quando nasce Sport e Salute. Fu l’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport nel governo Conte I, Giancarlo Giorgetti, oggi ministro dell’economia, a creare l’ente che doveva gestire i soldi del Coni e anche i contratti di affitto delle varie sedi. Ora però, proprio Sport e Salute che paga l’affitto - con un contributo anche del Coni - della sede di Arezzo, come della maggior parte delle altre sedi dislocate in Italia, ha deciso di rivedere i costi e così, il 24 settembre scorso, l’ad di Sport e Salute Diego Nepi Molineris, dichiarava: “Un anno fa abbiamo lanciato il progetto ‘Sestante’, che riguarda la razionalizzazione dei costi immobiliari. Sport e Salute aveva più di 200 sedi e razionalizzazione significa lavorare sulle finalità reali di una sede, di un ufficio, che servisse per dare dei servizi a dei cittadini e allo sport. Sono state fatte delle analisi e circa 30 sedi non erano più efficienti e solo centri di costo e la decisione è stata quella di tramutare un costo, uno spreco pubblico direbbe qualcuno, per mettere soldi a favore dello sport e dei ragazzi”.
“Nelle singole città facciamo in modo che vengano investite risorse nello sport e lo faremo in tutti i comuni d’Italia. Sport e Salute non lascerà mai un comune senza attività sportiva”, ha aggiunto l’ad di Sport e Salute. “Come Coni – aveva sottolineato Alberto Melis – riteniamo che la presenza sul territorio sia imprescindibile e che senza di questa i progetti restano fini a sé stessi venendo a mancare la parte consulenziale, formativa e di affiancamento che solo il Coni con la sua struttura territoriale può garantire”. E vediamo quale sarà la soluzione.
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