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La storia

Raquel Sánchez Silva, così la moglie di Mario Biondo ha ritrovato la serenità e l'amore. Dalla tragedia alla nuova famiglia

La star della tv spagnola è stata completamente e definitivamente scagionata da qualsiasi implicazione nella morte del marito

Julie Mary Marini

22 Ottobre 2025, 21:05

Raquel Sánchez Silva

Raquel Sánchez Silva dopo la tragedia si è legata a Matías Dumont

Ci sono storie che non smettono di cercare la verità, anche quando la giustizia sembra aver voltato pagina. Quella di Mario Biondo e Raquel Sánchez Silva è una di queste: un amore breve, una morte improvvisa, anni di sospetti, dolore e indagini che hanno attraversato due Paesi. Oggi, dopo oltre un decennio, la Spagna ammette per la prima volta che la morte di Mario potrebbe non essere stato un suicidio, come era stato stabilito inizialmente archiviando la vicenda. Ma è una verità che arriva tardi, quando la legge non consente più di riaprire il caso.



Mario e Raquel nel giorno delle nozze

La coppia
Raquel Sánchez Silva era già un volto noto della televisione spagnola quando conobbe Mario Biondo, cameraman palermitano, durante le riprese del reality Supervivientes nel 2011. Lei, la conduttrice raffinata e curiosa; lui, il professionista solare e riservato che lavorava dietro l’obiettivo. Tra i due nacque un’intesa immediata, una passione che nel giro di poco tempo li portò al matrimonio: si sposarono il 22 giugno 2012, con una cerimonia romantica nella natia Sicilia di lui, a Taormina. Vivevano a Madrid, in un appartamento nel quartiere centrale di Lavapiés. Raquel conduceva programmi per Telecinco e Cuatro, mentre Mario aveva costruito una carriera solida come operatore di camera, lavorando anche con produzioni di punta della televisione spagnola.

Mario Biondo fu ritrovato impiccato nella libreria del suo appartamento

La morte 
La mattina del 30 maggio 2013, Mario viene trovato senza vita nell'appartamento di Madrid. È la domestica a scoprirlo, dopo che il cameraman non risponde alle chiamate. Il corpo è impiccato a una libreria del salotto. Raquel non è in città: si trova a Plasencia, in Estremadura, la sua regione d’origine. Le autorità spagnole, intervenute nell’immediatezza, archiviano il caso come suicidio. Un gesto volontario, senza segni di violenza e con la casa in ordine. La Procura spagnola chiude il fascicolo in poche settimane. Ma per la famiglia di Mario – i genitori, Pippo Biondo e Santina D’Alessandro – quella conclusione non è accettabile. “Mario non aveva motivo di farlo. Era sereno, aveva progetti, voleva diventare padre”, hanno sempre ripetuto.

La lunga battaglia
Da quel momento inizia un lungo percorso di indagini parallele, tra Italia e Spagna. I genitori di Mario chiedono nuove perizie. Emergono dettagli inquietanti: secondo i periti italiani, la scena potrebbe essere stata alterata, alcuni oggetti sarebbero stati spostati e la posizione del corpo non sarebbe compatibile con un suicidio. Nel 2019, la Procura di Palermo dispone una nuova autopsia dopo l’esumazione del corpo in Sicilia. I medici legali italiani individuano elementi che “non consentono di escludere l’intervento di terze persone” sulla scena della tragedia. Nel 2022, il giudice per le indagini preliminari di Palermo archivia il caso per decorrenza dei termini, ma scrive parole pesantissime: “Gli elementi probatori farebbero pensare a una messinscena per coprire un omicidio”. Nel frattempo, la famiglia di Mario denuncia ritardi e omissioni da parte della giustizia spagnola: nessuna intercettazione telefonica o ambientale, nessuna perquisizione immediata, accertamenti lacunosi. Gravi errori investigativi.


Raquel ha continuato la sua carriera nella tv spagnola

La svolta 
L’Audiencia Provincial de Madrid, nel suo ultimo pronunciamento, dodici anni dopo ammette per la prima volta che “esistono elementi che indicano che la morte di Mario Biondo non fu suicida”. Una frase che ribalta più di un decennio di versioni ufficiali. Il tribunale riconosce anche che i primi accertamenti “non furono condotti con la dovuta accuratezza”, confermando di fatto le critiche della famiglia italiana. Ma la decisione arriva troppo tardi: il caso è “passato in giudicato”, quindi non più riapribile in Spagna. La famiglia annuncia un ricorso al Tribunal Constitucional e, se necessario, alla Corte europea dei diritti umani. Raquel Sánchez Silva, invece, viene definitivamente esclusa da ogni coinvolgimento. La giustizia spagnola la dichiara completamente estranea alla morte del marito. È un verdetto che chiude ogni ipotesi giudiziaria nei suoi confronti, ma non cancella l’ombra che per anni ha accompagnato il suo nome.


Raquel si è poi legata al produttore argentino Matìas Dumont

La nuova vita di Raquel
Dopo la tragedia, Raquel si ritira per alcuni mesi dai riflettori. Quando torna in tv, lo fa con discrezione e professionalità. Diventa il volto di Maestros de la costura, talent di moda prodotto da Tve, e conduce altri programmi di intrattenimento e cultura. Pubblica romanzi e mantiene una forte presenza sui social, dove condivide momenti di vita familiare e lavoro. Nel 2014 conosce Matías Dumont, produttore argentino con cui costruisce un nuovo equilibrio. Dalla loro unione, nel settembre 2015, nascono due gemelli: Bruno e Mateo. Oggi Raquel vive tra Madrid e l’Estremadura, lavora stabilmente in televisione e appare serena, protetta da una cerchia familiare solida e discreta.


Ancora una foto di Raquel

La verità sospesa
Dodici anni dopo, la storia di Mario Biondo rimane un enigma che intreccia amore, sospetto e dolore. La giustizia spagnola ammette che la morte potrebbe essere stata un omicidio, ma il tempo – e la burocrazia – hanno cancellato la possibilità di una nuova indagine. Una giustizia tale soltanto a parole. Come è possibile non andare a fondo su un ipotetico omicidio?  Raquel Sánchez Silva ha ricostruito la propria vita, ma per la famiglia Biondo resta aperta una sola ferita: sapere, una volta per tutte, che cosa è successo davvero quella notte del 30 maggio 2013. E se la verità, oggi, sembra solo sussurrata tra le righe di una sentenza, per chi ha amato Mario resta una promessa: non smettere di cercarla.

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