Lavoro
Il sindaco di Bibbiena, Filippo Vagnoli, lancia un appello alla Regione Toscana dopo la lettera inviata da Manifattura del Casentino. Obiettivo: attivare da subito un tavolo di lavoro in emergenza. “La comunicazione arrivata questa mattina (venerdì 24 ottobre, ndr) dalla Manifattura del Casentino, che preannuncia la chiusura dell’attività entro trenta giorni, è una notizia che colpisce la nostra comunità, ma anche noi come amministratori - le parole del primo cittadino di Bibbiena - La mia vicinanza ai lavoratori e all’azienda oggi è la stessa che ha accompagnato anni di azioni intraprese al fine di trovare soluzioni vantaggiose al proseguimento portate all’attenzione di Regione Toscana. Quello che ci dicono dovrà accadere entro un mese non è un lampo a ciel sereno, ma qualcosa che, a più riprese, abbiamo fatto presente alla Regione, in ultima battuta in una lettera ufficiale di non più di quattro mesi fa”.
“Posso confermare - sottolinea Vagnoli - che anche di recente ci siamo mossi in più direzioni, convocando tavoli di confronto, redatto documenti e lettere, avanzato proposte di rilancio e di tutela, ma le risposte non sono state adeguate ad evitare quello che oggi ci viene tristemente annunciato. Allo stesso tempo io credo che ci sia un piccolo spiraglio che, paradossalmente, è il tempo. Un mese è certamente poco, ma ci possiamo ancora lavorare, prima di mettere la parola fine a tutto questo progetto a cui il paese di Soci è molto legato. Il Panno Casentino resta ovviamente in commercio in quanto il lavoro di confezione e valorizzazione del prodotto prosegue grazie ad aziende molto solide come Tacs e Tessilnova di Stia. La mia proposta a Regione Toscana per il sito di Soci è dunque questa: convochiamo un tavolo operativo in estrema urgenza e proviamo a salvare anche un solo piccolo ambito della produzione, ovvero quello della rifinizione, contando sulla presenza nel sito dei macchinari storici per la realizzazione del famoso ricciolo”.
“Con il collega Luca Santini - conclude il sindaco di Bibbiena - ho trovato piena sintonia su questo aspetto. Io sono favorevole a un salvataggio ma non a prescindere, ma ben pilotato, che abbia basi concrete e un percorso di valore. Un piccolo sito produttivo che sia in grado, con qualche operaio, di ripartire con la rifinizione. Il tempo non ci sostiene, ma se c’è la volontà di tutti forse possiamo dare speranza a questo pezzo di storia e di vita produttiva del nostro territorio”.
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