Il caso
Il figlio ripreso dalle telecamere in ospedale
Lo scorso Ferragosto destò clamore il caso del libero professionista aretino, 37 anni, di Monte San Savino, che maltrattava e percuoteva la mamma sul letto d'ospedale: una donna non autosufficiente, affetta da una malattia degenerativa. Ieri il figlio ha patteggiato la pena a 2 anni e 4 mesi di reclusione. L'uomo è agli arresti domiciliari dal 24 ottobre, dopo aver trascorso un paio di mesi in carcere.
Le telecamere piazzate dalla squadra mobile della questura di Arezzo all'ospedale Santa Margherita della Fratta di Cortona ripresero i gesti ruvidi e le parole ruvide all'indirizzo della donna, 65enne, in condizioni di salute serie, ora seguita in una RSA di Arezzo.
Spazientito e violento, il figlio fu filmato mentre le dava schiaffi e le tirava i capelli. La madre, a causa dei problemi cognitivi, non riusciva a collaborare e lui perdeva la pazienza.
Ieri nell'udienza davanti al giudice Stefano Cascone, il 37enne ha preso la parola, commuovendosi. Ha riconosciuto l'errore, che non si è limitato a una occasione ma si era ripetuto più volte, documentato dagli inquirenti nell'arco di dieci giorni.
Esasperato, evidentemente incapace di gestire la difficile situazione, il 37enne — figlio unico, senza aiuti, il padre morto dopo analogo calvario — con i suoi comportamenti aveva dato nell'occhio e la polizia decise di metterlo sotto osservazione per intervenire al momento opportuno. La telecamera fu piazzata sul letto della degente.
Quando poi saltarono fuori gli agenti della squadra mobile con la prova dei maltrattamenti in mano, all'ospedale ci fu anche un tentativo di fuga.
L'avvocato Nicola Detti ha portato avanti con buonsenso ed equilibrio la difesa dell'arrestato concordando il rito alternativo del patteggiamento con il pubblico ministero Julia Maggiore. Il giudice Cascone ha ritenuto congrua la proposta di pena ed ha ratificato il patteggiamento. Probabilmente il libero professionista chiederà l'affidamento in prova ai servizi sociali. Dopo l'udienza intanto ha fatto rientro a casa. Quando sarà possibile chiederà che venga allentata la misura dei domiciliari. Vuol anche andare a trovare la mamma, incontro che in caso avverrà in presenza del personale di assistenza e d'intesa con l'amministratore di sostegno, l'avvocato Alessandra Cheli.
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