Bibbiena
Un momento della fiaccolata
Luci nel buio di Soci e silenzio. Un buio che in questo momento ha avvolto la famiglia del piccolo Leo, due anni, morto all'asilo di Soci mentre stava giocando nel resede della scuola. Un buio che la fiaccolata che si è svolta giovedì sera nella frazione del comune di Bibbiena ha provato ad illuminare e scaldare i cuori. Circa 2 mila persone hanno partecipato. Prima una veglia di preghiera nella chiesa di San Niccolò, alla presenza del parroco e del sindaco Filippo Vagnoli, poi la fiaccolata.
Il corteo ha raggiunto a piedi l'asilo e anche qui una preghiera per il bimbo. “Mi dispiace tanto per la famiglia del bambino – racconta una nonna – poteva succedere anche a mio nipote, che era in classe con lui. Quel giorno hanno chiamato mia figlia al lavoro dicendole di andare a prendere il bambino. Siamo rimasti terrorizzati. Avevamo fiducia nelle maestre, quello che è successo non doveva accadere”.
Hanno partecipato circa duemila persone
Alla fiaccolata erano presenti i sindaci del Casentino e tutte le pubbliche assistenze. Sotto le divise, genitori e nonni che si mettono nei panni della famiglia straziata. “Siamo stati tutti travolti da una tragedia immane e inimmaginabile – racconta una volontaria – siamo vicini al loro dolore”. “Si fa fatica anche a trovare le parole – afferma Marzia Sandroni, dirigente Asl – entrambe le nonne sono colleghe. Non riesco a pensare al dolore dei genitori. Siamo col fiato sospeso”. Accanto ai sigilli giudiziari, sulle scale della scuola, ci sono tante piccole luci e pupazzi colorati.
Peluches e lumini per ricordare il piccolo Leo
“Siamo addolorati per il bimbo e la famiglia – afferma Giampaolo Tellini, sindaco di Chiusi della Verna – siamo dispiaciuti anche per le insegnanti e il mondo della scuola. Quello che è accaduto deve far riflettere tutti”. Leo, mercoledì mattina, nel giardino dell’asilo nido Ambarabà Ciccì Coccò di via della Rena, sarebbe rimasto impigliato con il giubbotto in un'area dove si trovano degli arbusti e sarebbe morto soffocato. I carabinieri sono tornati nella struttura sotto sequestro per eseguire altri rilievi scientifici su incarico della pm Angela Masiello, titolare del fascicolo. A coordinare l’attività investigativa è il procuratore Gianfederica Dito. Si procede per omicidio colposo. Il corpo è stato ricomposto all’obitorio dell’ospedale San Donato di Arezzo. Martedì probabilmente l’autopsia.
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