Foiano della Chiana
Massaggio cardiaco e defibrillatore decisivi. Nel riquadro Massimo Di Chiara
Sono le 9.45 e in una sala d'aspetto, improvvisamente un uomo di 63 anni si accascia a terra. E' successo negli uffici Coldiretti di Foiano della Chiana. A intervenire con tempestività e sangue freddo un impiegato di Coldiretti, Massimo Di Chiara, e un associato, Ruwan Lasantha, che si trovavano in ufficio in quel momento e si sono alternati nell’esecuzione del massaggio cardiaco, seguendo le indicazioni fornite dagli operatori del 118. “E' stata una cosa improvvisa, un nostro associato si è accasciato nella sala d'attesa davanti alla mia porta e sono subito intervenuto per vedere cosa era successo – racconta Massimo Di Chiara - l'ho trovato esamine a terra e mi sono accorto che era un infarto, così ho cominciato le manovre per il massaggio cardiaco aspettando che arrivasse il defibrillatore. I colleghi nel frattempo hanno chiamato il 112. Io e un nostro socio, che era lì, abbiamo continuato il massaggio dandoci il cambio”.
La chiamata, geolocalizzata, è stata trasferita alla Centrale Operativa di Emergenza Sanitaria (Coes) dell’area aretina, che ha attivato i mezzi di soccorso e fornito le indicazioni pre-arrivo per l’avvio delle manovre di rianimazione cardiopolmonare.
Nel frattempo è stato recuperato e utilizzato un defibrillatore automatico esterno (Dae), collocato poco distante dall’ufficio Coldiretti, nei pressi del fontanello pubblico. Il dispositivo ha indicato la necessità della defibrillazione ed è stata erogata una scarica elettrica. All’arrivo dell’ambulanza infermieristica del 118 dell’Avis di Foiano, l’uomo aveva già ripreso le funzioni vitali ed era cosciente. “Dopo aver usato il defibrillatore abbiamo visto i primi segni di vita – racconta ancora Di Chiara - sono stati pochi minuti, ma sono sembrati lunghissimi”.
Il 63enne dopo la stabilizzazione, è stato trasportato al Pronto Soccorso dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Siena, dove è attualmente ricoverato in buone condizioni di salute. Fondamentale la formazione per salvare vite, come in questo caso. “Ho già l'abilitazione da una decina di anni per l'uso del defibrillatore – conferma Di Chiara - poi ho fatto il corso di primo soccorso all'interno dell'ufficio come responsabile del primo soccorso dell'unità locale di Foiano. Certo un conto è farlo su un manichino, un altro su una persona. Una cosa molto diversa. Sono comunque molto contento di come sia finita”. “Il ringraziamento va agli impiegati della Coldiretti e alle persone presenti che sono intervenute con prontezza - sottolinea Simone Nocentini, direttore della Centrale Operativa 118 di Arezzo - L’esito dell’intervento è il risultato di una catena di soccorso che ha funzionato correttamente in ogni passaggio: dalla chiamata immediata al 112, all’avvio delle manovre rianimatorie, fino all’utilizzo del Dae e alle istruzioni fornite dalla Centrale. Episodi come questo confermano l’importanza di diffondere la cultura delle manovre salvavita e della presenza dei defibrillatori nei luoghi pubblici, elementi essenziali per aumentare le possibilità di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco improvviso. La rapidità dell’intervento e la disponibilità del defibrillatore hanno fatto la differenza”.
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