Il caso
Alberto Stasi e la criminologa Anna Vagli
Delitto di Garlasco, fioccano altre querele. Alberto Stasi ha presentato una denuncia per diffamazione nei confronti della criminologa forense e opinionista televisiva Anna Vagli. La querela nasce da un servizio pubblicato sul web nel maggio del 2022, firmato dalla stessa Vagli, dal titolo esplicito: Perché Alberto Stasi è l’assassino di Chiara Poggi al di là di ogni ragionevole dubbio. In quell’articolo, la criminologa, 36 anni, residente a Forte dei Marmi, sosteneva una ricostruzione dei fatti che individuava nel giovane l’unico responsabile del delitto, spingendosi a ipotizzare anche un possibile movente. Secondo quanto riportato nel servizio, Chiara Poggi avrebbe scoperto sul computer del fidanzato materiale pedopornografico, circostanza che, sempre secondo la tesi esposta dalla criminologa, avrebbe potuto scatenare la reazione violenta culminata nell’omicidio. Affermazioni che Alberto Stasi ha ritenuto lesive della propria reputazione, al punto da rivolgersi alla magistratura.
Attraverso il suo legale, l’avvocato Giada Bocellari, Stasi ha quindi presentato una querela per diffamazione, dando avvio a un nuovo procedimento giudiziario che si affianca, almeno sul piano mediatico, alla lunga e tormentata storia processuale del delitto di Garlasco. Il processo è fissato per il mese di marzo, come riporta l'Agenzia Ansa. Il fascicolo era stato inizialmente aperto a Milano, ma la difesa di Anna Vagli ha sollevato un’eccezione di competenza territoriale, sostenendo che il giudizio dovrebbe svolgersi nel luogo di residenza dell’imputata. Sarà ora il tribunale a dover decidere su quale sede sia competente a trattare il procedimento. Intanto nell'inchiesta sul delitto di Garlasco spunta una nuova impronta. Come ha riferito il Tg1 nell'edizione delle 20 di domenica 21 dicembre, sarebbe l'impronta di una scarpa insanguinata ritrovata in cima alle scale, compatibile con la traccia 33 lasciata sul muro.
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