IL CASO
Coperte e giubbotti per Haber e Veronesi
“Maledetti amici”, ma anche “maledetto riscaldamento” che lascia pubblico e attori al freddo al Teatro Tenda durante lo spettacolo, appunto, “Maledetti Amici” di e con Alessandro Haber e Giovanni Veronesi.
E il giorno dopo piovono le critiche e le scuse della Fondazione Guido d’Arezzo che ha in gestione la struttura. “Un guasto alla caldaia”, spiega il presidente Lorenzo Cinatti.
“Nel pomeriggio abbiamo immediatamente informato la ditta che è subito venuta a vedere il guasto, ma una volta constatato il tutto, gli addetti ci hanno detto che non poteva essere riparato nella giornata stessa. A quel punto abbiamo chiesto agli organizzatori che cosa volessero fare”.
La risposta arriva da Lorenzo Luzzetti che è l’organizzatore della serata: “Abbiamo messo al corrente del guasto sia gli attori che il pubblico, ma gli stessi attori hanno deciso di andare in scena. Agli spettatori abbiamo chiesto se volevano il rimborso del biglietto, oppure restare e solo sette persone ci hanno detto che se ne sarebbero andate. Tutte e sette sono già state rimborsate. Le altre sono rimaste”.
Ma non sono comunque mancate le critiche degli spettatori che assistevano allo spettacolo. E il mattino dopo, sui social, qualcuno scrive anche “non è la prima volta che accade al Teatro Tenda. Era già successo altre volte di rimanere al freddo”. Oppure al caldo, perché durante l’estate non funziona l’impianto di aria condizionata.
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E così tra il serio e il faceto, Giovanni Veronesi non perde l’attimo per fare la battuta su Arezzo e sul Teatro Igloo che li ha ospitati. “Dovevamo passare anche questa”, dice. Mentre ad Alessandro Haber una coperta gli viene passata dagli spettatori che sono in platea e lui continua a recitare con il plaid sulla testa.
“Non sapevamo del rimborso del biglietto - ci dice chi era presente alla serata - A noi ci hanno avvertito che il riscaldamento non funzionava pochi minuti prima dell’inizio dello spettacolo”.

Ma durante c’è chi si alza e va in auto a prendere le coperte, anche quelle del cane, basta che facciano caldo. “I musicisti sono arrivati con giacca a vento e sciarpa. Una cosa incredibile. Mai vista. Noi siamo rimasti per rispetto degli attori e gli attori sono rimasti per rispetto al pubblico”.
“Veronesi ha detto che ad Arezzo morirebbero anche gli orsi polari”, commenta un altro spettatore. “Abbiamo pagato 38 euro di biglietto per sentire freddo, non è possibile, ma che figura ci facciamo come città?”.
Ma non era più semplice spostare o fare tutto al Petrarca dove il riscaldamento funziona e il teatro viene utilizzato più spesso del Teatro Tenda? “Ci avevano detto - sottolinea ancora Lorenzo Luzzetti - che il Teatro Tenda (punto vaccini Covid cinque anni fa ndr) sarebbe stato più adatto. Pensavo che come struttura venisse utilizzata di più e invece mi sono dovuto ricredere”.
Intanto ieri qualcuno ha chiesto il rimborso del biglietto direttamente alla Fondazione Guido d’Arezzo, ma a spettacolo avvenuto freddo o caldo che fosse stato, “ci hanno detto di no”, la risposta arrivata.
E adesso dando un’occhiata alla programmazione, il prossimo spettacolo ci sarà sabato 17 gennaio e sarà un tributo ai Queen. Con la speranza che da qui a quindici giorni il riscaldamento funzioni.
Nel dubbio qualche giaccone pesante o coperte di scorta non sono una cattiva idea.
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