L'intervista
Sabrina Salerno ospite di Francesco Giorgino a XXI Secolo
"Ballando con le Stelle per me è stato un salto nel buio, anche perché soffro di vertigini. E invece fu una esperienza fantastica. Un programma che porto nel cuore perché ti spinge a dare sempre il meglio. Il mio è stato un bellissimo percorso. Mesi molto intensi. Del resto quando danzi con un'altra persona ti ritrovi davanti a tanti aspetti del tuo carattere che non immaginavi nemmeno. È un'esperienza che rifarei subito". Parole di Sabrina Salerno, ospite dell'ultima puntata di XXI Secolo, il programma di Rai 1 condotto da Francesco Giorgino.
L'esperienza a Ballando con le Stelle
La cantante e showgirl ha parlato anche della sua esperienza di mamma: "Ha cambiato molto la mia prospettiva. Prima c'ero io soltanto, poi invece mio figlio, fortemente voluto. Io una madre perfetta? No, la perfezione non è di questo mondo. Sono una che fa tanti errori. Del resto gli esseri umani sbagliano continuamente. Mio figlio pratica boxe, segue l'Università, è appassionato di cucina e realizza torte continuamente. Soffro quando ha gli incontri, trascorro giornate molto ansiose, ma la vita è sua. Io sento molto il ruolo di madre e non certo di amica".
Sabrina Salerno, sollecitata da Francesco Giorgino, è tornata a raccontare la complessa esperienza con il tumore al seno. Lo ha fatto ancora una volta con grande serenità: "Ho deciso di rendere pubblica questa vicenda perché volevo che si ponesse l'accento sulla prevenzione che salva la vita. Sono ipocondriaca e ho sempre fatto la mammografia. Ho sostenuto l'esame quando stavo per partire per gli Stati Uniti. È risultato positivo. Sono partita ugualmente, poi mi sono operata e dopo 25 giorni sono partita di nuovo, poi ho fatto la mia radioterapia".
Sabrina Salerno intervistata da Francesco Giorgino
"I tumori - ha aggiunto - fanno paura a tutti, vanno affrontati pur con mille timori. Ho preso l'occasione per esaminare i lati del mio carattere e la mia vita in maniera più crudele e cinica. Ho rivisto tutti i miei parametri. La vita è profondamente cambiata, penso molto più alla giornata e a godermi il presente. Potevo stare zitta e non raccontare, ma la prevenzione deve essere messa al centro. Non lo voglio nemmeno chiamare brutto male. È un percorso: le cellule che impazziscono, punto e basta. Un percorso che va affrontato. La ricerca corre veloce e ci saranno sempre più cure, ma non è una passeggiata, occorrono speranza e voglia di positività. È un aspetto della vita, l'importante è uscirne in maniera positiva".
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