Televisione
Ugo Tognazzi e Mariangela Melato, giganti del cinema italiano
Tognazzi. La voglia matta di vivere. E' il documentario scritto e diretto da Ricky Tognazzi, figlio maggiore di Ugo, e realizzato con la complicità affettuosa dei fratelli e degli amici di una vita. Un racconto intimo, emozionante, che si propone come molto più di un omaggio a un gigante del cinema italiano: è il ritratto sincero di un uomo libero, curioso, passionale, capace di ridere e far ridere, ma anche di mettersi a nudo, con le sue fragilità e i suoi entusiasmi mai sopiti. Va in onda stasera, giovedì 19 giugno, alle 21.20 su Rai 3.
Attraverso interviste, testimonianze, immagini familiari girate in Super8, La voglia matta di vivere conduce in un viaggio nel tempo, dalla tomba di Velletri – dove Tognazzi riposa nella città che aveva scelto come rifugio e casa – alla natìa Cremona, dal primo impiego alla Negroni, azienda che ha segnato i suoi esordi, fino al firmamento del cinema internazionale. Un percorso umano e artistico che ripercorre una carriera costellata di oltre 150 film e punteggiata di successi, icone e trasformazioni. Ugo Tognazzi è stato l'anima ironica e tragica di Amici miei, il volto scavato e potente di La tragedia di un uomo ridicolo di Bernardo Bertolucci – ruolo che nel 1981 gli valse la Palma d’Oro a Cannes, dopo ben otto candidature – l'interprete raffinato e provocatorio de La grande abbuffata di Marco Ferreri. Indimenticabile anche in Il vizietto, Romanzo popolare, Il federale, Barbarella. Ha saputo attraversare generi e stili, muovendosi tra commedia e dramma, tra varietà televisivo e film d’autore, sempre con una personalità inconfondibile, accanto a compagni di scena come Marcello Mastroianni, Nino Manfredi, Vittorio Gassmann, Alberto Sordi, Monica Vitti.
Il documentario si arricchisce dei ricordi e delle parole di coloro che hanno condiviso con lui pezzi di vita e di arte: da Andréa Ferréol a Pupi Avati, da Alessandro Haber a Simona Izzo, da Luca Barbareschi a Michele Placido, da Marco Risi a Enrico Vanzina, fino a Ornella Muti, Barbara Bouchet, Giovanna Ralli e molti altri. Tutti raccontano il Tognazzi privato, quello che animava le giornate nella villa di Velletri o nella casa sul mare di Torvajanica, tra tornei di tennis, lunghe tavolate, risate, un’energia contagiosa che non si spegneva mai, nemmeno con il passare degli anni. Non solo attore cinematografico, Ugo Tognazzi fu anche uomo di teatro. Proprio negli ultimi anni della sua carriera scelse di tornare sul palcoscenico, affrontando il Molière de L’avaro nel 1990 con una consapevolezza nuova e un’intensità che gli valsero ancora una volta l’applauso del pubblico e della critica. Un ritorno alla radice del mestiere, vissuto come sfida personale e artistica. Tognazzi. La voglia matta di vivere è una coproduzione Rai Documentari e Ruvido Produzioni, Dean Film, Surf Film e Mact Productions, con la collaborazione del Comune di Cremona e dei Salumi Negroni, e il sostegno della Regione Lazio e della Roma Lazio Film Commission. La sceneggiatura porta le firme di Simona Izzo, Valentina Pattavina e dello stesso Ricky Tognazzi. Un viaggio nel cuore e nel tempo, per restituire al pubblico l’immagine viva, contraddittoria, vitale e ancora attualissima di un uomo che ha amato profondamente la vita. E che ha saputo raccontarla, come pochi altri, sul grande schermo.
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