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Il caso

Raoul Bova, cosa sappiamo per ora. I messaggi, il tentativo di estorsione, la giovane modella Martina Ceretti

Julie Mary Marini

31 Luglio 2025, 06:07

Martina Ceretti

La giovane modella Martina Ceretti

Caso Raoul Bova, cosa sta accadendo? E cosa sappiamo? Ricostruiamo la vicenda e gli sviluppi fino ad ora. Bova è al centro di una vicenda complicata e delicata che riguarda un presunto tentativo di estorsione legato a una relazione privata con Martina Ceretti, una modella e influencer di 23 anni. L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Roma, riguarda il furto e la diffusione di messaggi e audio privati tra Bova e Ceretti, con il successivo uso di questo materiale per tentare di estorcere denaro o altre utilità all’attore romano. La vicenda ha preso avvio con la denuncia fatta dallo stesso Raoul Bova ai primi di luglio alla polizia postale dopo aver ricevuto messaggi espliciti da un numero spagnolo. In questi messaggi veniva chiesto un "regalo" per evitare che la relazione clandestina con Martina Ceretti venisse resa pubblica e consegnata all’ex paparazzo Fabrizio Corona.


L'attore Raoul Bova al centro di un tentativo di estorsione

Al momento, l’unico indagato formalmente è Federico Monzino, un 29enne milanese, ritenuto la persona che ha condiviso i materiali audio e le chat di Bova con Fabrizio Corona. Monzino nega di aver contattato direttamente Bova per il ricatto ma ammette di aver passato i messaggi a Corona con il consenso di Martina Ceretti, per esaudire il desiderio della modella di avere visibilità. Secondo la sua versione, Martina era con lui quando ha autorizzato la condivisione del materiale, ma fonti investigative non escludono un suo ruolo attivo e stanno approfondendo anche la posizione della Ceretti.


La modella Martina Ceretti

Le versioni tra Ceretti e Monzino divergono: la modella inizialmente si è dissociata dalle accuse, definendo la condivisione dei messaggi in "buona fede e senza secondi fini", e successivamente ha ammesso di aver collaborato ma ha negato di aver voluto farne un uso estorsivo. Monzino, invece, sostiene di aver agito come tramite e che l’idea iniziale era quella di aiutare la modella ad emergere pubblicamente. Raoul Bova ha denunciato il tentativo di estorsione e non ha ceduto alle richieste, definendo quei messaggi un reato e una trappola.

Fabrizio Corona, che ha reso pubblici i messaggi, ha dichiarato che il materiale gli è stato consegnato volontariamente da Monzino e Ceretti, e che l’estorsione è stata tentata a sua insaputa da Monzino e Ceretti stessi, “sotto l’effetto di sostanze”, anche se questa versione non convince pienamente gli inquirenti. Un elemento di interesse investigativo è la natura del numero spagnolo da cui sono arrivati i messaggi estorsivi verso Bova, ipotizzato come una utenza di comodo. Gli inquirenti stanno dunque cercando di chiarire se questa vicenda sia solo un episodio isolato o faccia parte di un più ampio sistema di ricatto ai danni di personaggi pubblici, ipotesi già al vaglio della Procura di Roma.

Riepiloghiamo la vicenda in sintesi.

Raoul Bova e Martina Ceretti intrattengono una relazione privata iniziata circa due anni fa, con scambi di messaggi e audio ora al centro dell’inchiesta.

Federico Monzino, amico di Ceretti, ha condiviso quei materiali con Fabrizio Corona, secondo lui e Corona con l’assenso della modella.

Da un anonimo numero spagnolo Bova ha ricevuto richieste di regali per non divulgare la relazione, tentativo che lui ha prontamente denunciato.

Corona ha pubblicato il materiale, diventato virale, mentre gli inquirenti indagano sul contesto e sulle possibili responsabilità della modella e di Monzino, ancora oggetto di accertamenti.

L’ipotesi di un sistema organizzato per estorcere denaro o visibilità a vip come Bova è al centro dell’attenzione investigativa, con possibili sviluppi futuri.

(Ricostruzione basata su notizie pubblicate da RaiNews, Il Fatto Quotidiano, Repubblica, Corriere della Sera e Open)

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