SPETTACOLI
Serse Cosmi ad Arezzo
“Solo Coppi temo”. Serse Cosmi porta il suo spettacolo teatrale ad Arezzo oggi, giovedì 7 agosto, alle 21, sulla terrazza di Fraternita in Piazza Grande, con l’accompagnamento del pianista jazz Giovanni Guidi. Era stato proprio l’ex tecnico amaranto, il perugino più amato dagli aretini, al Festival del Calcio, parlando della sua nuova vita, a confessare che gli sarebbe piaciuto portare in città il suo spettacolo.
L’evento, a conclusione del PensArti Festival - l’appuntamento novità della prima settimana di agosto in coincidenza con la festa del Patrono San Donato, ideato dalla Fondazione Arezzo Intour in collaborazione con il Comune di Arezzo, la Provincia di Arezzo, la Fondazione Guido d’Arezzo e la Fraternita dei Laici - ospitato già a Perugia, Umbertide e al festival “Attraverso” di San Cristoforo (Alessandria), per l’occasione sarà arricchito da un capitolo dedicato al quinquennio della stagione amaranto, indimenticabile non solo per i risultati sportivi ma anche per il legame saldissimo tra società, squadra e pubblico.
Ma cosa c’entra Coppi con Serse Cosmi? Tra i due c’è un legame profondo che attraversa tutto lo spettacolo, composto da otto capitoli che raccontano il calcio, ma soprattutto la vita da un punto di vista personale, mai banale.
Quello che narra Cosmi, allenatore dell’Arezzo dal 1995 al 2000 con due promozioni conquistate, è un filo rosso che lega le tappe più significative della sua vita, della sua carriera, in un intreccio di vittorie e di sconfitte, di gioie e di delusioni, che hanno dato tutt’altra luce al suo percorso umano e professionale: 90 minuti diversi da quelli solitamente vissuti in panchina ma interpretati con la proverbiale combattività e con l’inconfondibile timbro vocale.
Schietto, sincero, piacevole, capace di non scivolare nella retorica, con tanti passaggi introspettivi, a iniziare dal padre Antonio morto quando Serse doveva compiere ancora 15 anni. Il nome di battesimo, scelto da suo padre in omaggio a Serse Coppi, rappresenta il punto di partenza della storia, che poi si snoda lungo i successi nei dilettanti con la Pontevecchio e il rapporto simbiotico con Genova e con il Genoa, grazie anche alla musica di Faber, passando per la vittoria di San Siro con il Perugia in serie A e il ricordo accorato di Luciano Gaucci: “Un visionario che, quando allenavo ad Arezzo, ha saputo vedere per me un futuro che gli altri non immaginavano nemmeno”. Il tutto rielaborato tramite i ricordi dell’infanzia, il legame indissolubile con il Tevere, l’amore per il calcio.
Lo spettacolo può contare sulla regia di Alessandro Riccini Ricci e i testi di Valeria De Rubeis, liberamente adattato dal libro autobiografico “L'uomo del Fiume” di Serse Cosmi ed Enzo Bucchioni (2002, Baldini e Castoldi). C’è di tutto in “Solo Coppi temo” gli anni di Gaucci, il "ti spezzo la gamba" inventato da Crozza, l'esperienza di Genova. Quindi Eric Cantona, poi la vittoria a San Siro contro il Milan. E poi un tuffo nel calcio attuale. In mezzo il pianoforte jazz di Giovanni Guidi e le scelte ritmiche di Dj Ralf. L’ingresso è libero.
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