Rai 3
Massimo Giletti, conduttore de Lo Stato delle cose
C’è la guerra a Gaza, con una nave di attivisti in rotta verso la Striscia. C’è il ritorno del fantasma di Garlasco, con nuove carte che riaprono ferite mai rimarginate. E c’è anche la politica italiana, pronta all’ennesimo duello televisivo. È questo il menù de Lo Stato delle Cose, il programma di Massimo Giletti che torna stasera in tv, lunedì 22 settembre alle 21.20 su Rai 3. La puntata inizia con un faccia a faccia tra Giletti e Michele Santoro, collega e rivale di tante battaglie televisive. Sul tavolo, la guerra in Medio Oriente e le narrazioni contrapposte che hanno incendiato il dibattito pubblico. A rendere il quadro ancora più teso ci sarà un collegamento in diretta con la Global Sumud Flotilla, la missione umanitaria che sta tentando di raggiungere Gaza via mare. La politica, come sempre, trova il suo ring nello studio. Maria Elena Boschi, deputata di Italia Viva, e Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega, discuteranno di Gaza, della politica interna e dei contestati funerali dell’attivista americano Charlie Kirk.
Ma Lo Stato delle Cose non si limita alla cronaca politica. Giletti torna a scavare nel caso di Garlasco, uno dei delitti più discussi degli ultimi vent’anni. A emergere è un documento che riporta l’attenzione su Andrea Sempio e sulle telefonate effettuate a casa Poggi nei giorni immediatamente precedenti l’omicidio di Chiara.
Massimo Giletti davanti alla sede della Rai
Un dettaglio che solleva più domande che risposte. A questo si aggiunge una pista inquietante: quella del santuario della Madonna della Bozzola. Può esserci un legame con il delitto? A parlarne, in un’intervista esclusiva, è don Gregorio Vitali, rettore del santuario all’epoca dei fatti.
Il viaggio investigativo prosegue poi verso Sud, fino alla spiaggia di Mondello, in Sicilia. Qui Lo Stato delle Cose ha ricostruito il potere di una società italo-belga che da oltre un secolo detiene il monopolio delle concessioni balneari. Nelle pieghe di questa storia, emergono rapporti sospetti con famiglie mafiose locali e parentele con chi fino a poco tempo fa guidava il mandamento che controllava quel tratto di territorio. Un mosaico di conflitti, misteri e poteri opachi: Giletti promette ancora una volta di accendere riflettori là dove altri li hanno spenti.
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