Televisione
Matilde D'Errico, conduttrice di Sopravvissute
Il confine tra sentimento e inganno corre oggi anche attraverso uno schermo. È su questo terreno, fragile e sempre più esposto, che si concentra la nuova puntata di Sopravvissute, il programma di Rai 3 ideato e condotto da Matilde D'Errico e dedicato alle donne che hanno trovato la forza di reagire a situazioni di violenza e manipolazione. L'appuntamento è per stasera, martedì 9 dicembre, alle 23.30, con una storia che riflette una delle forme più insidiose di raggiro contemporaneo: le truffe affettive online. Protagonista della puntata è Rossana, che nel gennaio 2020 viene contattata sui social da un uomo sconosciuto. Quella che all'inizio appare come una conversazione casuale si trasforma rapidamente in una relazione virtuale intensa, capace di colmare un vuoto emotivo profondo. L'attenzione costante, il tono premuroso, la capacità di esserci digitalmente conquistano Rossana, che in quel momento vive un periodo di solitudine.
Dietro quella costruzione sentimentale, tuttavia, si nasconde un inganno abilmente orchestrato. L'uomo comincia a chiederle denaro, prima con richieste contenute, poi con urgenze e pressioni sempre più insistenti. Rossana invia somme di denaro, convinta di aiutare qualcuno a cui si sente legata, fino a quando la consapevolezza non prevale sul coinvolgimento emotivo: dietro quel profilo non c'è l'uomo che credeva, ma un meccanismo di manipolazione finalizzato alla truffa. In studio, a commentare e decifrare dinamiche psicologiche e vulnerabilità sfruttate dagli autori di questi reati, sarà la psicologa Ameya Gabriella Canovi. Il programma – realizzato con il patrocinio della Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità – offre così uno sguardo diretto su un fenomeno in crescita, spesso sommerso, che attraversa età e condizioni sociali differenti. Con una narrazione che alterna testimonianza, analisi e ricostruzione, “Sopravvissute” prova ancora una volta a restituire voce e spazio a chi è riuscita a uscire da una spirale di violenza, ricordando quanto il terreno emotivo possa diventare vulnerabile quando le relazioni si spostano dietro la sicurezza apparente di una connessione digitale.
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