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Occupazione

Lavoro e Generazione Z: le nuove esigenze di flessibilità, tecnologia e sostenibilità. La sfida dei giovani

La vera partita sul fronte occupazione? Cercare di combattere la disoccupazione giovanile provando proprio a sfruttare l'alto potenziale dei ragazzi

Giuseppe Silvestri

30 Novembre 2024, 01:48

Lavoro giovani

La Gen Z si tuffa nel mondo del lavoro

In un'Italia che sta affrontando sfide economiche e sociali, uno dei cambiamenti più rilevanti riguarda il mondo del lavoro. Una nuova generazione, la Generazione Z, sta arrivando sul mercato del lavoro con idee, aspettative e modalità di lavoro completamente diverse rispetto ai propri predecessori. Ma il mondo del lavoro e le aziende italiane come stanno influenzando questa giovane generazione? E quali possono essere le ripercussioni per i giovani, le imprese e l'economia in generale?

La Generazione Z comprende i nati tra la fine degli anni '90 e i primi anni 2010, una generazione che non ha mai conosciuto un mondo senza smartphone, internet e social media. Sono giovani dinamici, tecnologicamente esperti e molto più consapevoli delle questioni sociali e ambientali rispetto alle generazioni precedenti. Ma, soprattutto, i Gen Z hanno una visione del lavoro completamente diversa.

Secondo una ricerca di Ipsos Italia, il 70% dei giovani della Generazione Z cerca un lavoro che consenta flessibilità (sia oraria che geografica) e che promuova il benessere psicologico e fisico. Inoltre, un altro aspetto fondamentale è la sostenibilità: più di 6 giovani su 10 sono disposti a rifiutare un’offerta di lavoro se l’azienda non condivide i loro valori ecologici e sociali.

Lavoro flessibile: una esigenza diffusa
Una delle principali richieste della Generazione Z è la flessibilità. Dopo l’esperienza della pandemia da Covid, che ha portato milioni di lavoratori a sperimentare il lavoro da remoto, i giovani italiani hanno capito che la libertà di organizzare il proprio tempo e di lavorare da qualsiasi luogo è una condizione imprescindibile per conciliare la vita professionale con quella personale. Telelavoro, smart working e lavoro ibrido sono ormai entrati a far parte della quotidianità di molte aziende, e non sembra che questa tendenza stia rallentando. Secondo un sondaggio condotto da LinkedIn, l'80% dei professionisti della Generazione Z preferisce modelli di lavoro che permettano di essere produttivi senza dover seguire un rigido orario d’ufficio. Questa rivoluzione nella gestione del tempo non è solo una questione di comfort, ma anche di efficienza: i giovani sono convinti che un lavoro che consente di essere più autonomi e motivati porti a migliori risultati.

Il ruolo della tecnologia
Essendo cresciuti in un mondo digitale, i giovani della Generazione Z sono anche più predisposti ad adottare nuove tecnologie. Le aziende che vogliono attrarre i talenti più giovani devono essere pronte a investire in strumenti tecnologici avanzati, come piattaforme di collaborazione online, software di intelligenza artificiale per l’automazione dei processi e strumenti di gestione agile dei progetti. Le startup italiane, in particolare, stanno abbracciando questa trasformazione, con modelli di lavoro che prevedono l'uso intensivo di piattaforme digitali per permettere ai team di collaborare in modo efficace, anche a distanza. Ma anche le grandi aziende stanno iniziando a capire l’importanza di adattarsi ai cambiamenti portati dalla Generazione Z, integrando realtà virtuale e intelligenza artificiale nei propri processi.

Benessere e diversità
Un altro cambiamento fondamentale portato dalla Generazione Z è la richiesta di lavori che abbiano uno scopo. I giovani non sono più disposti a lavorare solo per uno stipendio, ma cercano un impiego che rispecchi i loro valori e che contribuisca al bene comune. La diversità e l’inclusività sono temi sempre più importanti, con molti giovani che scelgono di collaborare solo con aziende che dimostrano un impegno concreto verso l'uguaglianza di genere, l’inclusione razziale e l’accesso alle opportunità per tutti. Questo trend sta spingendo molte imprese italiane a rivedere le proprie politiche di diversità e inclusione, creando ambienti di lavoro più accoglienti e aperti a tutte le persone, indipendentemente dalle loro origini o dal loro orientamento sessuale.

La rivoluzione del self-branding
A differenza delle generazioni precedenti, che tendevano a concentrarsi su un solo percorso professionale, la Generazione Z ha una mentalità molto più imprenditoriale. L'idea di costruire un personal brand è ormai un concetto centrale per molti giovani, che non si limitano più a cercare un impiego, ma cercano di costruire la propria carriera come se fosse un’impresa.

Instagram, TikTok e LinkedIn sono diventati strumenti fondamentali per i giovani che vogliono emergere nel mondo del lavoro, creando una rete di contatti e mostrando le proprie competenze e passioni. In Italia, fenomeni come il freelancing e le micro-imprese stanno guadagnando sempre più popolarità, con molti giovani che scelgono di lavorare come liberi professionisti anziché entrare nel mondo aziendale tradizionale.

Il futuro del lavoro in Italia
La Generazione Z è pronta a tuffarsi nel mercato del lavoro italiano, portando con sé un cambiamento radicale nelle modalità di lavoro, nelle aspettative e nei valori. Le aziende che sapranno adattarsi a queste nuove richieste avranno l’opportunità di attrarre talenti brillanti, capaci di innovare e di portare freschezza ai modelli organizzativi tradizionali.

La sfida sarà quella di cercare di combattere la disoccupazione giovanile, garantendo a questa generazione le opportunità di cui ha bisogno per realizzare il proprio potenziale. La Gen Z non è solo una generazione che cambierà il lavoro, ma una generazione che cambierà il mondo.

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