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La rassegna

Oroarezzo, Maurizio Ermeti, presidente Ieg: “Decisivo il rapporto con la città. Evento fondamentale per innovare e valorizzare l’eccellenza italiana”

Alessandro Bindi

11 Maggio 2025, 15:03

Maurizio Ermeti

Maurizio Ermeti presidente dell'Italian Exhibition Group

“E’ una bella edizione di Oroarezzo”. A parlare è Maurizio Ermeti presidente dell'Italian Exhibition Group. Oroarezzo cresce grazie a un costante impegno organizzativo indispensabile per offrire agli imprenditori dell'oreficeria gli strumenti utili ad adattarsi all'andamento dei mercati.

- Qual è il suo giudizio sull'andamento del settore orafo negli ultimi anni e come si posiziona Oroarezzo in questo contesto?
Il nostro lavoro è quello di ascoltare attentamente le esigenze delle aziende e organizzare la manifestazione con l'obiettivo di metterle nelle migliori condizioni per poter fare business. Quello riferito dagli operatori è stato un 2024 stabile in linea con le prudenti aspettative. I dati sono quindi positivi. Federorafi Confindustria ha segnalato un export eclatante che ha registrato + 41%. Un dato bello da contestualizzare e legato all’aumento dei prezzi dell’oro oltre all'esplosione del mercato della Turchia che sta crescendo esponenzialmente per dinamiche fiscali e geopolitiche che hanno creato condizioni particolari e favorevoli al settore dell'oreficeria. Incoraggiante è il dato indicante che il 90% della produzione italiana va all’estero e il distretto orafo resta il più importante di Europa.

- Quali sono stati i principali risultati ottenuti da Oroarezzo da quando Ieg cura la manifestazione e come sono stati accolti dagli espositori e dai visitatori in questi anni?
La manifestazione è gestita da Ieg dal 2017 e da quel momento è evoluta in modo costante. Oroarezzo resta un punto di riferimento per il made in Italy e mantenere questo risultato non era scontato. Non dimentichiamo che in mezzo c'è stata anche una pandemia. Le aziende hanno affrontato gli anni del Covid che ha penalizzato tutti i settori compreso quello dell'oro. Abbiamo rilevato che Arezzo si è ripresa molto bene ed ha tenuto bene le difficoltà di questi anni.

- Quali sono le principali sfide che il settore orafo sta affrontando attualmente e come pensa che gli imprenditori possano superarle anche grazie a Ieg?
Lo scenario più complesso è quello internazionale che lascia alcuni nodi e interrogativi aperti. Il tema dei dazi insieme alle tensioni geopolitiche in atto nel mondo ci preoccupano. In questo contesto il ruolo di Ieg resta quello di creare le connessioni in modo da mettere in contatto buyer che arrivano ad Arezzo con gli imprenditori. Inoltre, offriamo formazione organizzando convegni importanti sul tema della congiuntura economica e sull'andamento dei mercati internazionali. Ad Oroarezzo ci saranno convegni tecnici e momenti di confronto e formazione anche su temi economici. Inoltre abbiamo rinnovato l'allestimento per rendere la fiera sempre più attrattiva.

- Quali sono le strategie che Italian Exhibition Group sta implementando per continuare a innovare e migliorare l'esperienza degli espositori e dei visitatori ad Oroarezzo?
Abbiamo lavorato sulla suddivisione degli spazi per rendere più fluido il percorso e l'esposizione maggiormente ordinata e curata in modo da mettere in risalto l'eccellenza italiana. Abbiamo poi organizzato un evento speciale per i buyer internazionali organizzando una serata lirica al teatro Petrarca in collaborazione con Federorafi, convinti che il business si moltiplica creando relazioni e sinergie. Valorizzare la sinergia tra Oroarezzo e la città è fondamentale.

- Come si sta evolvendo il ruolo delle fiere nel settore orafo e come pensa che Oroarezzo possa mantenere la sua posizione di leadership nel mercato internazionale?
Grazie all'evoluzione continua. È questa la missione di Ieg; dare sprint alle fiere. In passato le fiere erano il momento dell’esposizione. Oggi sono molto di più. Sono piattaforme di business e relazioni. È questa l’evoluzione generale del mondo fieristico che si trasferisce ad Oroarezzo e Ieg si impegna quotidianamente con tenacia per cambiare e innovare e far evolvere le fiere. Questa capacità la mettiamo a disposizione di Oroarezzo.

- Guardando al futuro, quali sono le prospettive per le prossime edizioni di Oroarezzo?
Oroarezzo ha un ruolo chiave nel settore e la manifestazione aretina resta il momento in cui la manifattura orafa italiana incontra il resto del mondo e di questo dobbiamo andare fieri. Per il futuro l'impegno sarà di mantenere questa forte identità di Arezzo che resta garanzia di fiducia per gli acquirenti. Obiettivo è mantenere questa centralità con attenzione all’evoluzione dei mercati.

- Cosa si aspetta da questa edizione?
Sarà una bella edizione. Sono convinto che ci sono tutti gli ingredienti per fare della edizione 2025 una manifestazione di successo nelle aspettative delle imprese e dei nostri stakeholder.

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