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I dati

Arezzo, l'esercito dei pensionati: quasi 100 mila. E i giovani che lavorano sono sempre meno

Rossi (Cgil): "Retribuzioni contenute e condizioni di instabilità contrattuale. Si va verso la gobba previdenziale"

Julie Mary Marini

18 Settembre 2025, 16:43

Marco Rossi

Marco Rossi, dirigente della Cgil di Arezzo

Nella provincia di Arezzo i pensionati sono 96.696, con una prevalenza femminile: 50.579 donne a fronte di 46.117 uomini. L’età media di accesso alla pensione è di 64,7 anni per le prime e 63,2 per i secondi. I dati emergono dal Rendiconto sociale regionale 2024 dell’INPS, presentato a Firenze, che offre un quadro aggiornato della condizione sociale toscana. “Nelle prossime settimane - ha annunciato Marco Rossi, dirigente Cgil di Arezzo e presidente del Comitato regionale Inps Toscana - le sedi provinciali dell’Istituto organizzeranno le presentazioni dei rendiconti nei vari territori. Un appuntamento consolidato che si conferma occasione preziosa di informazione e confronto, nel segno della trasparenza e della partecipazione. Attraverso questi incontri, vengono messi a disposizione dati e analisi utili per comprendere l’evoluzione della società toscana, con particolare attenzione ai cambiamenti nel mondo del lavoro e nel sistema previdenziale”.

Nel commento all’andamento 2024 in Toscana si legge: “I numeri mostrano una tendenza chiara: da un lato cresce il numero dei pensionati, dall’altro si registra una diminuzione dei lavoratori attivi, spesso impiegati con retribuzioni contenute e in condizioni di instabilità contrattuale. A questo si aggiunge un dato ancor più preoccupante: l’aumento dei giovani inoccupati e in cerca di lavoro, in particolare dei cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training), che rappresentano una fascia vulnerabile e sempre più estesa della popolazione. Queste dinamiche ci avvicinano alla cosiddetta “gobba previdenziale” e rendono ancora più urgente una riflessione condivisa. Diventa quindi indispensabile anticipare le trasformazioni in atto, adottando scelte strutturali e lungimiranti, capaci di offrire risposte sostenibili e durature, al di là delle contingenze del momento”.

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