Il punto
Ancora un record per il costo dell'oro
L’oro ha superato l’ennesimo record. Martedì 7 ottobre il prezzo è salito fino a superare per la prima volta i 4 mila dollari per oncia troy (l’unità di misura con cui si usa pesare l’oro, che equivale a 31,1 grammi), per poi chiudere la giornata a 4.016 dollari. Non è un aumento momentaneo: sono anni che l’oro supera un record dopo l’altro e per capire quanto il suo prezzo salga alle stelle il giorno dopo la valutazione aveva già superato i 4.030 dollari nelle prime ore di contrattazione. Il primo gennaio 2020 un’oncia troy d’oro costava 1.517 dollari. Oggi l’oro costa 111 mila euro al chilo.
Giordana Giordini, presidente Confindustria Toscana sud, e Mauro Benvenuto al vertice della Consulta orafi
“Piove sul bagnato – commenta Mauro Benvenuto, presidente della Consulta orafa di Arezzo e presidente orafi Cna di Arezzo e della Toscana – Purtroppo sono problematiche enormi. È tutto a sfavore. Dalle politiche protezionistiche al prezzo dei metalli. Il nostro settore ha bisogno di stabilità, di un’economia che debba dare possibilità di garanzie a lungo termine. In questo momento di queste condizioni non ce n’è nemmeno una”. Benvenuto aggiunge: “L’altro aspetto preoccupante è che non dipende dalla nostra capacità imprenditoriale e abbiamo pochissime possibilità di risolvere i problemi. Con questo trend ho paura che a questo punto l’anno si chiuda in questo modo, con un grafico che scende in maniera importante”.
“La situazione – commenta Giordana Giordini, presidente Confindustria Toscana Sud e già presidente della sezione Oreficeria-Gioielleria, consigliera di Federorafi e della Camera di Commercio di Arezzo-Siena – è molto difficile perché è vero che l’oro ha raggiunto un prezzo storico, ma soprattutto non si ferma: è in salita. Non c’è stabilità ed è difficile lavorare. I mercati sono già in difficoltà con i dazi. Quello degli Stati Uniti è un mercato fermo come la Turchia. Siamo in una tempesta perfetta. Da ogni parte ci sono difficoltà. Non importa a quanto, l’importante è che il prezzo si stabilizzi. Ma in questo momento si vive alla giornata, è difficile fare l’imprenditore”.
I prossimi appuntamenti per il settore sono in Italia la fiera del Tarì a Napoli dal 10 al 13 ottobre per il mercato interno con 500 aziende; a livello internazionale il Jgt Dubai che si svolgerà dall’11 al 13 novembre presso il Dubai Exhibition Centre con oltre 400 espositori provenienti da 25 Paesi. E poi l’appuntamento dal 16 al 20 gennaio 2026 con VicenzaOro January, il salone internazionale dedicato all’oreficeria, alla gioielleria e all’orologeria che copre l’intera filiera orafa per scoprire novità e tendenze. “Incrociamo le dita – conclude Giordana Giordini – e vediamo cosa succede nel mondo. È un po’ una situazione che è al di fuori della nostra responsabilità e di ogni previsione. Si cerca di tenere duro, di investire sulla qualità del Made in Italy. Stiamo lavorando sulla tecnologia e speriamo, che una volta stabilizzatosi il prezzo dell’oro, di continuare ad affermare il nostro Made in Italy e la nostra qualità”.
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