Il provvedimento
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani
L'impegno alla base dell'accordo con il Movimento 5 Stelle per la nascita della coalizione del campo largo in Toscana era chiaro: al primo punto varare un reddito di cittadinanza locale. Il presidente Eugenio Giani non ha impiegato troppo per rispettare gli accordi politici determinanti per la conferma del centrosinistra alla guida della Regione. Nasce un nuovo strumento di politica attiva e inclusione sociale per sostenere chi ha perso il lavoro e ridare prospettive occupazionali concrete. La Regione Toscana presenta il Reddito regionale di reinserimento lavorativo, una misura innovativa studiata per accompagnare i disoccupati verso un nuovo lavoro, con un sostegno economico e percorsi personalizzati di accompagnamento. L’annuncio è arrivato a Palazzo Strozzi Sacrati, dove Giani e il neo assessore al lavoro Alberto Lenzi hanno illustrato i dettagli della misura, che entrerà in vigore in via sperimentale a partire da gennaio.
Destinato a lavoratori disoccupati residenti in Toscana, con esperienza pregressa e Isee fino a 15.000 euro, il Reddito si rivolge in particolare a chi non può più percepire Naspi o Dis-Coll, o non soddisfa i requisiti per altre indennità di disoccupazione. L’assegno previsto è di 500 euro al mese per un massimo di 9 mesi, subordinato all’impegno attivo nella ricerca di lavoro e alla partecipazione a percorsi concordati con i Centri per l’impiego, formalizzati attraverso il Patto di servizio personalizzato, che definisce obiettivi, sostegni e tempi di realizzazione. La misura sarà finanziata con circa 23 milioni di euro, risorse proprie della Regione per l’anno 2026, e gestita operativamente da Arti – Agenzia regionale Toscana per l’impiego, che curerà la ricezione delle domande, l’istruttoria, i pagamenti, il coordinamento con i servizi sociali territoriali e la rendicontazione. Secondo le stime di Irpet, la platea potenziale potrebbe superare le 11.000 persone.
“Con questo intervento la Toscana si conferma protagonista nelle politiche del lavoro, ponendosi come riferimento per un welfare moderno e attento alle persone”, ha sottolineato Giani, spiegando come il Reddito non sia un semplice sostegno economico, ma uno strumento per il reinserimento di chi si trova in condizioni di vulnerabilità sociale ed economica. Report periodici ogni tre mesi permetteranno di monitorare l’andamento della misura e di apportare eventuali aggiustamenti. L’assessore Lenzi ha evidenziato l’importanza di offrire non solo protezione a chi perde il lavoro, ma anche opportunità di aggiornamento e sviluppo delle competenze, per rafforzare la propria occupabilità in un mercato del lavoro sempre più dinamico. “Il Reddito di reinserimento si configura come un sussidio di secondo livello, in linea con le migliori pratiche europee adottate in paesi come Francia, Austria, Svezia, Finlandia, Grecia e Portogallo”, ha concluso Lenzi, ringraziando dirigenti e personale della Direzione Lavoro per l’impegno nella costruzione della misura. Il Reddito non è cumulabile con altre misure nazionali, come l’assegno di inclusione, confermando la natura selettiva e mirata dello strumento e vuole essere una risposta concreta della Regione Toscana alle sfide di un mercato del lavoro in trasformazione, dove la perdita di un’occupazione non significa rinunciare al futuro.
*Iscrivendoti alla newsletter dichiari di aver letto e accettato le nostre Privacy Policy