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Il caso

Imane Khelif, chi è la pugile algerina: spuntano i certificati medici. Dall'oro alle Olimpiadi alla copertina di Vogue. Si racconta a Massimo Giletti

A distanza di mesi, il caso della campionessa torna al centro delle cronache. La sua storia: dalle critiche a simbolo delle donne dell'Algeria e non solo

Giuseppe Silvestri

11 Novembre 2024, 18:45

Imane Khelif

La pugile algerina Imane Khelif, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi

Imane Khelif è stata al centro dell'attenzione nel corso delle Olimpiadi di Parigi. La pugile algerina vinse la medaglia d'oro nella categoria dei pesi welter (66 kg), ma il mondo si divise sulla sua identità di genere, tra chi mise in dubbio la sua femminilità e chi invece la considerò donna sotto tutti i punti di vista. Dopo mesi si torna poi a parlare di lei. In Francia, infatti, sono stati pubblicati stralci di certificati medici che vorrebbero inchiodarla a una presunta identità maschile. Ma chi è Imane Khelif?


Imane Khelif, medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi

Nata il 2 maggio 1999 a Tiaret, in Algeria, Khelif ha affrontato numerose sfide sia dentro che fuori dal ring, diventando un simbolo di resilienza e determinazione. Proviene da un contesto socio-culturale difficile. Cresciuta in una famiglia conservatrice, ha iniziato a praticare pugilato all'età di 15 anni, nonostante le resistenze familiari e le stigmatizzazioni sociali legate alla boxe, considerata uno sport maschile. Per allenarsi, Khelif percorreva a piedi 10 chilometri ogni giorno per raggiungere la palestra. La sua passione per il pugilato è stata alimentata dalla visione delle Olimpiadi di Rio 2016, che l'hanno spinta a dedicarsi sempre più seriamente agli allenamenti.

Sul ring ha fatto il suo debutto internazionale ai Campionati mondiali di pugilato dilettanti nel 2018, dove si è classificata al 17° posto. Ha continuato a migliorare, partecipando alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021 e vincendo la medaglia d'oro ai Giochi del Mediterraneo nel 2022. La sua carriera ha preso una svolta decisiva con la vittoria alle Olimpiadi di Parigi 2024, dove in finale ha superato la cinese Liu Yang, diventando la prima pugile algerina a conquistare una medaglia olimpica nel pugilato.

Le polemiche sulla sua identità di genere, hanno diviso tutto il mondo, compresa la politica. E' stata oggetto di attacchi sui social media e accuse riguardo alla sua femminilità, in particolare dopo il ritiro della pugile italiana Angela Carini durante il loro incontro. Khelif non si è lasciata scalfire, le polemiche l'hanno resa ancora più determinata e alla fine ha conquistato il titolo ed è diventata un simbolo per il suo Paese. Imane Khelif è un'icona per molte donne in Algeria e nel mondo arabo. Ha parlato apertamente delle difficoltà che ha affrontato e del sostegno ricevuto dal presidente algerino Abdelmadjid Tebboune e dal popolo algerino durante i momenti difficili. Recentemente è apparsa anche sulla copertina di Vogue Arabia, sottolineando la sua crescente influenza non solo nello sport ma anche nella moda.


Imane Khelif dopo la finale alle Olimpiadi

La vittoria alle Olimpiadi ha suscitato una reazione entusiasta e di grande orgoglio nella comunità algerina, sia in patria che tra i tanti emigrati in tutto il mondo. Dopo la vittoria, le strade di Algeri e del suo villaggio natale, Biban Mesbah, si sono riempite di persone. In migliaia si erano radunate davanti ai maxischermi per seguire il match decisivo e, al termine della gara, si sono scatenati i festeggiamenti sfrenati a colpi di clacson e fuochi d'artificio. Le autorità algerine hanno espresso sostegno incondizionato per Khelif. Il Comitato Olimpico Algerino ha condannato gli attacchi mediatici e le critiche ricevute dalla pugile, definendole "maliziose e non etiche". Anche il ministro dello Sport, Abderrahmane Hammad, ha elogiato Khelif come una "figlia" e una "sorella", sottolineando il suo valore per la nazione.

La sua vittoria ha attirato l'attenzione internazionale, trasformandola in una celebrità globale. Prima della finale, aveva circa 80.000 follower sui social media; dopo la vittoria, questo numero è schizzato a oltre 1,6 milioni. La sua storia è stata discussa persino in contesti politici internazionali, come nel dibattito sui diritti delle donne al Palazzo di Vetro a New York. La vicenda di Imane Khelif sarà al centro del programma televisivo Lo Stato delle Cose, condotto da Massimo Giletti, in onda stasera, lunedì 11 novembre, su Rai 3 dalle 21.20. Saranno presenti in studio Vladimir Luxuria e il giornalista Mauro Mazza. Ma sarà ospite soprattutto la stessa Imane.

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