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La storia

Chuck Wepner, il vero Rocky Balboa. Il pugile che ha ispirato Sylvester Stallone: una vita di cazzotti, sangue, droga e 329 punti di sutura. Ma stava per battere Muhammad Ali

Su Rai 3 in prima visione il film che racconta il boxeur che ha consentito a Stallone di diventare icona del cinema. Dal sogno alla disperazione della galera. Quella folle notte del 24 marzo 1975

Giuseppe Silvestri

09 Novembre 2024, 19:30

Chuck Wepner

Chuck Wepner, il vero Rocky Balboa

Rocky Balboa è esistito davvero? No. Il campione del ring che tutti hanno amato per le sue gesta raccontante sul grande schermo e poi in tv, è un personaggio di fantasia. Ma Sylvester Stallone si è ispirato ad un vero fenomeno della boxe. Il pugile americano Chuck Wepner intrigò Stallone al punto che in soli tre giorni scrisse la prima stesura del film, dando vita a RockyChuck Wepner, noto come The Bayonne Bleeder (Il sangunante di Bayonne), è raccontato nel film The Bleeder - La storia del vero Rocky Balboa, film in prima visione stasera sabato 9 novembre su Rai 3, a partire dalle ore 21.20.


Sylvester Stallone insieme a Chuck Wepner

Ma chi è Chuck Wepner? Nato il 26 febbraio 1939 a New York, ha avuto una carriera professionistica che ha segnato un'epoca, culminando in un incontro leggendario contro Muhammad Ali nel 1975. Una figura iconica nella storia della boxe americana, non solo per il suo stile di combattimento ma soprattutto per il suo impatto culturale.  Iniziò la sua carriera professionistica nel 1964, guadagnandosi rapidamente una reputazione nel circuito del pugilato del Nordest degli Stati Uniti. Con un record finale di 35 vittorie (18 per ko), 14 sconfitte e 2 pareggi. Il suo stile di combattimento era caratterizzato da una straordinaria capacità di resistenza e da un'incredibile tenacia. Il soprannome Bayonne Bleeder deriva dalla sua predisposizione a sanguinare durante i combattimenti; durante la sua carriera accumulò la bellezza di 329 punti di sutura.

Wepner ottenne alcune vittorie significative, tra cui quelle contro Randy Neumann e l'ex campione del mondo Ernie Terrell. Tuttavia, le sue sconfitte contro giganti come George Foreman e Sonny Liston furono memorabili. In particolare, l'incontro con Liston nel 1970 fu uno dei più duri della sua carriera, tanto da richiedere 120 punti di sutura dopo il match. Il momento culminante della sua carriera arrivò il 24 marzo 1975, quando affrontò Muhammad Ali per il titolo mondiale dei pesi massimi al Richfield Coliseum in Ohio. L'incontro non solo rappresentò una grande opportunità per Wepner, ma divenne anche un evento storico. Nonostante le sue limitate possibilità, riuscì a mettere Ali al tappeto nel nono round, un evento che sorprese molti e che Ali stesso attribuì a un passo falso. Wepner poi perse il match per ko tecnico a 19 secondi dalla fine del round numero 15 dopo un vero e proprio pestaggio da parte del campione. E fu proprio quel duello sul ring ad ispirare la creazione di Rocky Balboa nel film Rocky del 1976. Un legame con la cultura pop che ha portato Wepner a diventare una figura simbolica, rappresentando la determinazione e la lotta contro le avversità.


Gli attimi salienti dell'incontro tra Chuck Wepner e Muhammad Ali

Dopo il ritiro dal pugilato nel 1978, Wepner affrontò diverse sfide personali, tra cui problemi finanziari, legali e anche di cocaina. Ma anche sentimentali e di famiglia. Con la prima moglie un episodio su tutti. Prima del match con Alì lui le dice che quella sera dormirà con il campione del mondo. Dopo la sconfitta, nonostante il marito pestato e sanguinante, lei scherza: "Vado io in camera sua o viene lui da me?", ovviamente riferendosi al vincitore. Viene realizzato il film e gli vengono offerti 70 mila dollari oppure l'1% degli incassi per avere i diritti sulla sua storia. 
 
Wepner spedito al tappeto da Muhammad Ali: è la fase finale del match
 
Chuck opta per i soldi tutti e subito perché deve affrontare i problemi con la moglie, ma anche pagare la cocaina. Un grave errore, visto che Rocky incassa milioni e consente a Stallone di diventare uno degli attori più amati della storia del cinema statunitense. E mentre lui si trasforma in una star di prima grandezza, Wepner finisce nell'abbisso: con la droga arriva anche la galera. E persino incontri di wrestling per cercare di sbarcare il lunario.
 
 
Le cose non vanno bene nemmeno nella vita privata, dove finisce anche la storia con la sua seconda moglie per un tradimento. Ma come combatteva sul ring, lo fa anche nella vita. La rinascita inizia con la causa a Stallone che gli permette di respirare dal punto di vista economico. Poi realizza la sua autobiografia. La sua storia continua ad ispirare opere cinematografiche e documentari, come Chuck (2016) e The Real Rocky (2011), che esplorano la sua vita e carrieraE infine arriva il vero film, quello che racconta la sua storia reale: The bleeder. E la convivenza con Linda, la barista della scappatella che aveva mandato in frantumi il suo secondo matrimonio. Il regista Philippe Falardeau ha portato la vera storia di Wepner Rocky sul grande schermo. Liev Schreiber veste i panni del pugile, nel cast anche Naomi Watts, Elisabeth MossRon Perlman. Un film crudo, lontanissimo dal trionfalismo di Rocky Balboa, ma in grado di raccontare una vita sull'otto volante, fatta di cazzotti e fiumi di sangue. Vero.
 
 
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