LA STORIA
La cena a Sestino
La forza dei piccoli borghi. La notizia della chiusura del negozio a Colcellalto, dopo 231 anni, ha fatto clamore. Nella piccola comunità, 75 abitanti, sapevano che quella storica bottega sarebbe stata prossima a tirare giù la saracinesca e così è stato. Così come lo sapeva il sindaco di Sestino, Franco Dori: “Prima di tutto nel prossimo consiglio comunale - dice - che ci sarà il 29 di luglio, daremo un premio ai due titolari, Dino Donati e Maria Luisa Guerrieri. Ci è dispiaciuto per quello che è successo, ma sapevamo che la bottega avrebbe chiuso. Nonostante ciò, abbiamo fatto in modo che la ex scuola elementare venisse trasformata in una sorta di altro punto di riferimento per i nostri residenti”. Per il momento, avrà solo la funzione di radunare a chiacchiera, oppure organizzare eventi, perché non ci sarà, un punto di ristoro. Il sindaco Dori la chiama: “Una specie di casa del popolo o per meglio dire un centro di aggregazione. Inteso come popolo quello di Colcellalto”. Che nonostante i 75 abitanti “ma d’estate tornano in molti al paese”, fa eco il primo cittadino, è una comunità viva. Tanto che nei giorni scorsi, c’è stata anche una festa che ha radunato tutti i residenti.
“Colcellalto è un borgo molto attivo – continua ancora il sindaco – Purtroppo non abbiamo potuto fare niente per la bottega di Dino, perché sappiamo come vanno queste cose. La popolazione non è così numerosa e non ci sono giovani che abbiano avuto voglia di riprendere in mano questa antica attività”. Anche se a Colcellalto si continua a nascere. L’ultimo fiocco è del 2021. Piccoli borghi di montagna che con le unghie e con i denti stanno a galla, nonostante che molti scelgano di andare via. Sestino, per esempio, è ancora un polo attrattivo a livello di lavoro. Il bar della piazza, per esempio, che una volta era il caffè dello sport, per circa un mese e mezzo è stato chiuso. Poi sono arrivate due ragazze, originarie una della Sicilia e l’altra della Calabria, Rosa e Alessandra, e hanno riaperto, tanto che nei giorni scorsi, hanno organizzato una bellissima cena in piazza con i pescatori che arrivavano da Rimini. Perché bisogna anche contare che in quel pezzetto di montagna, siamo al confine con due regioni: Marche ed Emilia Romagna e proprio le due ragazze che hanno riaperto il bar, oltre ad avere origini del sud d’Italia, adesso vivevano entrambe a Pesaro e hanno scelto Sestino. Realtà bellissime che fanno di tutto per resistere al tempo. Anche se il sindaco Dori confessa che in questo ultimo periodo: “Tante persone hanno comprato case nei dintorni, soprattutto in campagna. Sono sicuro che realtà come le nostre che hanno affrontato di tutto, vedi l’ultima pandemia che ci ha toccato da molto vicino, possono continuare a vivere e a difendere tutto ciò che nelle grandi città si sta perdendo. Come, per esempio, il contatto umano e ritrovarsi, anche solo per un saluto, in piazza”. Gesti che sanno di buono, come la bottega di Dino e Maria Luisa che speriamo un giorno, 231 anni dopo, possa riaprire di nuovo.
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